A quasi cinque mesi dall’acquisizione delle attività italiane (concentrate nel Bergamasco) che facevano capo a BePrinters (Bertelsmann), ovvero lo storico Nuovo Istituto Italiano di Arti Grafiche (Niiag), la Eurogravure di Treviglio, la Distriberg e le Arti Grafiche Johnson di Seriate (in tutto circa 1150 dipendenti per un fatturato complessivo di 200 milioni nel 2014, 46 in meno rispetto a tre anni fa) Bavaria Industries Group ha presentato il piano di rilancio. La holding di Monaco di Baviera, alla quale fanno capo 12 società europee con 5.400 lavoratori e un fatturato complessivo di circa 1 miliardo nel 2014, punta a fare crescere i ricavi delle Arti Grafiche nel suo complesso e a tornare alla redditività dopo i circa 20 milioni di perdita registrati tra il 2013 e il 2014.
Alla presidenza delle varie società c’è ora Wolfgang Lichtenwalder, legale che aveva anche svolto il ruolo di advisor durante le trattative con Bertelsmann mentre il numero uno operativo del gruppo in Italia è l’ad Johann Kral (foto) che in seguito all’acquisizione di BePrinters da parte di Bavaria è stato chiamato alla guida al posto di Mauro Cosani, tornato in Spagna per seguire le attività grafiche ancora in capo alla tedesca Bertelsmann. E proprio a Kral è stato affidato l’importante compito di riorganizzare e rilanciare la ex BePrinters. A partire dalle Arti Grafiche Johnson, il polo dei calendari al quale fanno capo anche consociate in Germania, Francia, Inghilterra e Spagna.
“Il management della nuova gestione – spiega il nuovo ad – ha già individuato una serie di azioni da mettere in campo per rilanciare il più importante polo del settore arti grafiche: l’outsourcing di processi discontinui, l’ottimizzazione dei costi di gestione attraverso la centralizzazione dei servizi amministrativi e funzionali alle direzioni, prepensionamenti e nuovo orario di lavoro per le attività produttive”. Il piano industriale prevede inoltre il ridisegno delle attività di Bergamo e Seriate (con una maggiore concentrazione nel primo polo) per rendere più efficienti le aziende sul fronte della catena produttiva che vedrà anche investimenti per rafforzare il parco macchine e il lancio di nuovi prodotti che avranno un occhio di riguardo al binomio carta-digitale.
Se il gruppo, contrariamente ad altre aziende grafiche che hanno subito la crisi di questi anni, non ha problemi finanziari (con una liquidità di ben 35 milioni di euro) ha comunque l’esigenza di tornare a produrre utili e non perdite. Per questo, secondo quanto dichiarato da Johann Kral all’edizione di Bergamo del Corriere della Sera “tagliare sul personale sarebbe sin troppo semplice: con uno stipendio medio di 45mila euro l’anno, ridurre l’organico permetterebbe di recuperare sui costi. Ma il mio obiettivo non è questo bensì quello di salvaguardare l’occupazione”. Quindi, ha aggiunto “insieme con il sindacato dovremo trovare altre strade e sono ottimista sulle possibilità di accordo”.
La prima mossa sul fronte dei costi ha riguardato una riduzione, seppure contenuta, dal numero dei dirigenti e soprattutto un taglio di compensi e privilegi, eliminando per esempio tutte le macchine di servizio. Risparmi deriveranno anche dall’integrazione di alcuni reparti, dalla revisione della logistica e dei rapporti con le cooperative e dalla fusione di alcune funzioni centrali, come l’amministrazione. Ma il recupero di redditività non può prescindere dal costo del personale. Per questo è stato avviato il confronto con le organizzazioni sindacali per trovare un accordo che da una parte riguarda orario e compensi (con più flessibilità introducendo una quarta squadra e taglio di maggiorazioni, premi e mensilità aggiuntive) e dall’altra comunque una riduzione complessiva della manodopera di circa 125 unità. Evitando però i licenziamenti. Per questo non è escluso in futuro il ricorso agli ammortizzatori sociali per circa un centinaio di prepensionamenti (60 alla Johnson quest’anno e 40 il prossimo ad Eurogravure) mentre l’accentramento delle funzioni amministrative comporterà una riduzione degli impiegati di circa 25 unità per cui è partito il confronto con i sindacati che vorrebbero che questa mobilità fosse gestita con i contratti di solidarietà.
Il rilancio del gruppo, come detto, passa anche dagli investimenti per offrire al mercato nuove soluzioni (come un’applicazione per smartphone e tablet che affiancherà contenuti multimediali legati alla filiera dell’editoria) e cambiare la strategia commerciale delle Arti Grafiche 2.0. E per rispondere a una domanda che chiede tirature sempre più contenute e flessibili, il gruppo ha investito circa 2 milioni di euro in una nuova rotativa a 16 pagine che potrà anche stampare copertine di libri e, spiega sempre Kral “lotti inferiori ai nostri standard”.