Gli effetti della pandemia sul settore della stampa e le incognite su tempi e modi in cui le aziende potranno ripartire dopo l’emergenza Coronavirus. Una ripartenza che s’annuncia difficile e non per tutti. Alla quale, confermando la sua storia, non verrà meno il ruolo e il contributo di Pigini Group, il gruppo grafico-editoriale marchigiano (con sede a Loreto) al quale fanno capo sul fronte stampa Rotopress, Tecnostampa e l’azienda (in affitto per ora) Andersen. Risponde Giuseppe Casali, vicepresidente di Pigini Group e amministratore delegato delle aziende di stampa ed editoriali del gruppo.
Come vede la situazione del settore dopo il lungo periodo del lockdown?
L’emergenza Covid19 ha colpito pesantemente gran parte dei settori produttivi e non solo quello delle aziende grafico/editoriale. Viceversa molte aziende del comparto cartotecnico non solo non hanno risentito dell’effetto Coronavirus ma addirittura hanno aumentato la capacità produttiva per far fronte alle richieste del settore farmaceutico e alimentare. Noi non siamo all’interno di questa filiera e quindi abbiamo subito più di altri la flessione dei ricavi. Venendo poi da un 2019 dove i bilanci hanno dovuto scontare anche la riduzione di margini dovuti all’aumento del prezzo della carta, la situazione che si è creata è particolarmente delicata e c’è quindi bisogno del massimo impegno di tutti: soci, manager, collaboratori.
Quanto è stata pesante la frenata produttiva?
Credo di essere in buona compagnia quando affermo che il calo dei ricavi nel trimestre marzo-maggio è di oltre il 60%, al quale però va aggiunto un altro fattore negativo che è quello degli insoluti da parte dei clienti o di ritardi di pagamento che sommati al calo del fatturato creano una situazione finanziaria mai vista nei miei 50 anni di lavoro.
Come state reagendo?
Nell’attesa che il “Cura Italia” trovi la sua piena applicazione tra l’attività delle banche, quella del Mediocredito Centrale e quella della Cdp, i soci del nostro gruppo hanno deciso di rafforzare il patrimonio della Rotopress e quindi dare un forte segnale della concretezza del nostro gruppo.
Concorda con chi critica la lentezza del sistema creditizio nel fornire liquidità alle imprese?
Devo dire che il sistema bancario si sta adoperando per trovare le migliori soluzioni, ma la burocrazia, a volte ottusa di certe disposizioni, sta rallentando in modo preoccupante il sostegno promesso più volte dal governo in termini di finanziamenti garantiti. Spero davvero che entro il mese di maggio le richieste di finanziamento che le imprese del nostro e altri settori stanno richiedendo, trovino soluzione, per consentire una piena ripresa e un riallineamento delle situazioni finanziarie che tutte le aziende oggi stanno affrontando come priorità.
(…)
Che difficoltà vede?
Certamente tutti dovremo fare i conti con l’insolvenza di alcuni clienti, e con la sicura riduzione dei fidi assicurativi previsti per i prossimi mesi. Questo ridurrà il fatturato di molte aziende del nostro settore e forse alcune aggregazioni che non si sono fatte nei mesi recenti, potrebbero ritrovare interesse nel prossimo futuro.
La versione integrale dell’intervista sarà pubblicata sul prossimo numero del Poligrafico.
Di Achille Perego
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