Non hanno subito le forti difficoltà che hanno caratterizzato in questi ultimi anni il settore rotocalco, ma anche per i rotativisti offset non è stato un periodo facile, contrassegnato dalla crisi che ha colpito il mercato editoriale e commerciale con una guerra sempre più accesa sui prezzi per strappare le commesse di stampa. Eppure il settore registra un forte dinamismo con aziende che chiudono, acquisizioni, nuovi gruppi che entrano (come Gve, Guido Veneziani Editore attraverso l’acquisizione prima di Rotoalba e poi delle Grafiche Mazzucchelli), rotative che passano di mano. Con un saldo che, per quanto riguarda la disponibilità di giri macchina sostanzialmente non cala a fronte invece di una contrazione della domanda.
A muovere il mercato è anche la Elcograf del gruppo Pozzoni che all’inizio di ottobre ha rilevato (con il via libera del Tribunale di Pavia e inizialmente con la fomula dell’affitto finalizzata all’acquisto) la ex Roto2000 e la Europrinting di Casarile, che facevano capo al gruppo di Mauro Arneri che a fine 2013 era stato colpito dai pesanti effetti provocati dall’inchiesta e dagli arresti collegati alle indagini per una preseunta frode fiscale.
Con l’intervento del gruppo Pozzoni, da poco più di un mese è ripartita l’attività della ex Roto2000 che ora è diventata una nuova unità produttiva con sede a Casarile di Elcograf, che nella sola stampa rotooffset è attiva con ben 5 stabilimenti a Verona (ex Mondadori Printing), Pozzo d’Adda, Pomezia e Madone ed ora a Casarile, con un complesso di 13 rotative.
La ripresa dell’attività, in base all’offerta presentata da Elcograf, riguarda solo la produzione delle due rotative Lithoman a 80 pagine che facevano parte del parco macchine della ex Roto2000, oltre a una 16 e una 32. La produzione è ricominciata con circa 35 dipendenti (alcuni dei quali però potrebbero essere destinati in futuro a occuparsi della legatoria, la Europrinting, che ancora non è stata riattivata) su quattro e a volte cinque turni con l’obiettivo di arrivare a pieno regime, cioè sei su due impianti, entro la fine dell’anno. La stampa, spiega Maurizio Vercelli Dequarti, responsabile risorse umane e affari legali del gruppo Pozzoni, rigaurda soprattutto i “volantoni” della Gdo ed è aggiuntiva alle commesse già in corso da parte di Elcograf che non ha spostato produzione dagli altri impianti, a cominciare da quello di Verona. In pratica, avere a disposizione due 80 pagine ha permesso ad Elcograf di aumentare la capacità produttiva assorbendo ordini sia da clienti storici, che prima non era in grado di evadere, sia da nuovi clienti.
Ovviamente la ripartenza di queste rotative aumenterà la concorrenza anche perché, oltre al ritorno in attività di una parte della ex Roto2000, nell’ultimo anno ci sono stati altri investimenti in macchine (nuove o usate) che hanno coinvolto altri gruppi come quello di Guido Veneziani Editore che nei mesi scorsi ha installato nello stabilimento delle Grafiche Mazzucchelli di Seriate una 48 pagine KBA e, secondo voci di mercato non confermate, il potenziamento produttivo potrebbe non essere finito.
Un’altra 48 pagine Goss era invece arrivata alla Caleidograf di Merate, proveniente dalla Deaprinting di Novara che dopo l’acquisizione della Amilcare Pizzi aveva deciso di concentrare l’attività rotooffset a Cinisello Balsamo cedendo le macchine del sito novarese (due 48 e una 16).
Movimenti che effettivamente stanno producendo effetti sulla concorrenza tra rotativisti. Ma soprattutto per le commesse delle macchine più piccole (da 16 fino a 48) perché sul fronte delle rotative extralarge ci sarebbe meno affollamento non essendo poi così tante le 64, 72 e 80 pagine installate. Un numero che si è ridotto anche per gli incendi che negli ultimi due anni hanno tolto dalla produzione la 96 pagine di Mazzucchelli e una 64 di Rotolito Lombarda (sostituita da una 48) nel cui stabilimento di Cernusco S/N nei giorni scorsi è stata danneggiata sempre da un incendio una Lithoman a 72 pagine con l’immediato impegno annunciato dall’azienda guidata da Paolo Bandecchi di rispettare le commesse e investire per mantenere la capacità produttiva.