Nel settore grafico e cartotecnico emiliano-romagnolo si respira aria fresca. Non soltanto perché nei primi mesi dell’anno si moltiplicano i segni di stabilità e si fa finalmente strada un po’ di ottimismo, come ha rivelato nei giorni scorsi Massimo Pellegrini, il presidente dell’associazione Poligrafici Modenesi (vedi news correlata), ma perché nell’aria c’è l’inequivocabile profumo di un’imminente unione tra le associazioni delle imprese di Bologna e di Modena, con l’ambiziosa prospettiva di puntare a una sola rappresentanza regionale. “I consigli direttivi hanno segnato la strada e la valutazione delle procedure è in corso da tempo. Siamo convinti che entro la fine del 2014, forse anche prima, la fusione sarà una realtà”, conferma entusiasta Roberto Moreschini, titolare della Cartotecnica Moreschini di Budrio, che dal 2013 presiede l’associazione Arti Grafiche Bolognesi. “Vogliamo valorizzare la sinergia, la sintonia che si è creata sugli intenti e sui progetti per trasferire alle imprese cultura e opportunità. Possiamo dare più forza alle idee, capacità di concretizzarle, più apertura verso i mondi che ancora non abbiamo coinvolto: il web, gli studi grafici, il mondo globale della comunicazione. Guardiamo al futuro, a clienti che non avranno più bisogno solo di un dépliant ma anche dell’imballaggio, poi forse del sito, del marketing… Una filiera integrale in cui riversare energie per un obiettivo comune”. Il progetto di unione di Moreschini e Pellegrini non si ferma a Bologna e Modena, ma si allarga – per omogeneità territoriale e affinità – rispettivamente alla Romagna e a Reggio Emilia. Di qui alla creazione di una rappresentanza unica a livello territoriale il percorso sarebbe breve, e come si vede gli sviluppi potenziali sarebbero di grande interesse. “Oggi è necessario immaginarsi oltre la crisi – conferma Pellegrini. Abbiamo il dovere e la responsabilità di guardare oltre il quotidiano e di aiutare gli imprenditori a non isolarsi. L’associazionismo stimola il confronto e porta a cogliere insieme opportunità impensabili per i singoli, ma prima bisogna conoscersi e collaborare. Uniamo le associazioni, quindi, per crescere fuori dai nostri recinti: a maggior ragione se la ripresa è prossima”. La fusione “calda” tra Bologna e Modena nasce sull’onda della formazione: se l’azienda cambia è perché mette le persone al centro, coinvolgendole nei processi di crescita e di competitività, mettendo in comune il sapere. Si fa anche formazione associativa, con gli incontri allargati alla filiera: prossimo appuntamento l’8 maggio per il seminario sul post-stampa “per far alzare lo sguardo agli associati al di sopra del nostro orticello – sottolinea Moreschini. Tra Bologna e Modena siamo una settantina di azienda dalle artigianali alle medie dimensioni, dobbiamo scommettere sull’apertura al cambiamento”. Un percorso che Moreschini ha preso sul serio e con ottimi risultati: nel 2014 l’azienda compie 60 anni, è alla terza generazione e per l’anniversario si è regalata un +20% in un settore tutto sommato in buona salute. “Le aziende che danno garanzie di continuità e di qualità non sono in crisi, soprattutto se evitano la guerra dei prezzi – spiega. Noi come imprenditori dobbiamo portare ottimismo e positività, aggiornare la cultura d’impresa e avvicinare le aziende e le scuole tecniche, perché per i giovani qui il lavoro non manca”.
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