Gli store temporanei si impongono sempre più come modello definitivo di negozio, allo scopo di fidelizzare gli utenti attraverso shopping experience fuori dall’ordinario
È Natale e le vie dello shopping si popolano di punti vendita temporanei, anche noti come pop up store (dall’inglese “pop up” che significa letteralmente spuntare dal nulla). Tutti diversi ma accomunati da un trait d’union comune: design concepito ad hoc, allestimenti personalizzati e spazi concepiti per eventi e altre attività di intrattenimento che esulano dall’acquisto. Se fino a qualche anno fa il negozio fisico aveva come fine ultimo la vendita, oggi la sua presenza ha infatti lo scopo di consolidare la brand identity di un brand e regalare agli utenti una shopping experience fuori dall’ordinario. L’affermazione del modello pop up store è da ricercarsi anche nel timore delle aziende di investire sul lungo periodo nel retail fisico, dopo il crollo subito durante la pandemia. La formula “temporary” infatti consente di testare l’andamento dello store e smontarlo entro 12 mesi dall’apertura.
Un modello talmente affascinante che anche molti big dell’online shopping hanno deciso di investirci. È il caso del colosso del fashion Shein che ha da poco inaugurato a Roma il suo Shein Christmas Ville: un pop up allestito in puro stile natalizio con pareti rosse e bianche, ghirlande, abeti addobbati e installazioni che richiamano i classici “candy cane”. All’interno del pop up sarà presente un’area dedicata al photocall, dove scattare foto a tema.
A Milano, il brand di skincare coreana Yepoda ha aperto il primo pop up store fisico. L’arredamento, progettato dallo studio 23Bassi, riprende i colori pastello del brand e del loro pack sostenibile ed è realizzato come un percorso da seguire per imparare a eseguire perfettamente i numerosi step della beauty routine coreana. Anche questo store presenta un photobooth in stile coreano.
Dalla partnership tra la maison Acqua di Parma e il Four Seasons Hotel di Milano nasce “Unwrapping Christmas”, che trasforma l’hotel in una location in cui ogni elemento di una confezione regalo prende vita, tra velluti, nastri, fiocchi e carta colorata. Stilla Bar diventa un grande pacchetto regalo che accoglie gli ospiti e li invita a scoprire il cuore dell’hotel, Camino, la sala un tempo chiesa del Convento del XV Secolo, oggi lo spazio dove prende vita l’arte di Acqua di Parma in due “botteghe”. Nella prima, un artigiano di Acqua di Parma realizza le decorazioni festive sulle cappelliere e l’engraving (tecnica di incisione) sui flaconi Acqua di Parma (due volte a settimana, sia nel weekend che nei giorni lavorativi). Nell’altra, invece, il Barmanager Nikos Tachmazis e il Pastry Chef Daniele Bonzi, realizzano cocktail e dessert in grado di offrire un viaggio multisensoriale che riecheggia l’essenza delle fragranze Home Collection create per questa stagione da Acqua di Parma.