Era un progetto che ad Altavilla Vicentina, quartiere generale del gruppo Burgo, si studiava già dal 2006. E dopo la tappa intermedia realizzata con la creazione di una divisione dedicata, dal 1° gennaio dell’anno prossimo Burgo Group incorporerà le attività della sua divisione Specialty Papers “Mosaico” nella società interamente controllata Mosaico Srl. La nuova società, spiega una nota diffusa da Burgo, manterrà la sua attenzione sullo sviluppo, produzione e vendita di carte speciali, utilizzate per una vasta gamma di applicazioni diverse che richiedono un know-how altamente specializzato: carte per imballaggi flessibili, etichette autoadesive e “wet glue”, carte grafiche speciali e cartoncini. Mosaico, guidata dal nuovo Ceo Lorenzo Marzotto, ex vice presidente della divisione Specialty Papers, produrrà circa 300 milioni di tonnellate di carte speciali per ricavi stimati in circa 300 milioni di euro in quattro stabilimenti (Chiampo, Lugo, Treviso e Tolmezzo, dove proseguirà anche la produzione di carte uso mano) che danno lavoro a circa 850 dipendenti sugli oltre 3700 complessivi del gruppo Burgo in Italia a cui si aggiungono i 650 addetti della cartiera nelle Ardenne, in Belgio. Con questa decisione strategica, Burgo Group continua a perseguire l’obiettivo di rafforzare e incrementare la propria presenza nel mercato delle carte speciali, un settore di nicchia ma in crescita che si differenzia molto, anche per innovazione e ricerca, da quello delle classiche carte grafiche. La riorganizzazione societaria con la nascita di Mosaico è la prima importante operazione decisa dopo il rinnovo dei vertici. La guida del Gruppo, infatti, con il rinnovo del cda, è stata affidata nei mesi scorsi al nuovo ad Paolo Mattei, mentre Girolamo Marchi (dell’omonima famiglia azionista di controllo attraverso la holding Marchi con una quota del 50,59%) è stato nominato presidente. Il settore cartario è stato investito, come in generale quello delle arti grafiche, dai forti effetti della crisi, sia congiunturale, sia strutturale con l’avanzata della comunicazione digitale. Nel 2012, Burgo Group ha realizzato un fatturato di circa 2,5 miliardi di euro (1,850 miliardi dalla produzione di carte e il resto da quella di energia) con una perdita di circa 40 milioni. I dati 2013 non sono ancora disponibili, verranno comunicati con l’approvazione del bilancio. Il mercato quest’anno è, in generale, addirittura peggiorato rispetto al 2012, ma Burgo Group sarebbe riuscito a reggere meglio la crisi rispetto ai principali concorrenti. Tanto che non sono in corso particolari interventi di ristrutturazione all’interno del Gruppo. Tra tutti gli stabilimenti italiani (Duino, Villalba, Sarego, Toscolano, lo storico impianto di Verzuolo nel Cuneese, Sora e Avezzano al Sud) l’unico interessato da un processo di riorganizzazione è quello di Avezzano dove, dopo la fermata di una delle due linee produttive (che ha portato a mettere in cassa integrazione 108 dipendenti su 399) è in corso la trattativa sindacale per gestire la decisione di Burgo di chiudere la produzione di carte patinate e passare invece a quelle naturali uso mano. Come molte grandi aziende italiane, anche Burgo Group presenta invece una posizione finanziaria netta con un indebitamento rilevante, circa 900 milioni di euro. Il debito era stato comunque ristrutturato negli anni scorsi con un accordo con i principali istituti di credito a partire da Mediobanca e Unicredit, anche azionisti di peso della società insieme con Generali e gruppo Pesenti.
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