Il numero uno della più grande casa editrice al mondo di libri, Markus Dohle, CEO di Penguin Random House, nella sua prima pubblica apparizione dopo il matrimonio dello scorso luglio che ha portato alla nascita del colosso dell’editoria da 2.4 miliardi di sterline, ha partecipato ad una tavola rotonda nell’ambito della Buchmesse di Francoforte dove ha sottolineato che la stampa avrà sempre un ruolo importante nel business degli editori. “Un punto fermo delle nostre strategie, ha detto Dohle, è che la stampa sarà sempre importante, sempre – non tra 50 o 100 anni – sempre. Questo anche se il nostro digital business cresce. E’ una considerazione molto semplice ma molto importante. Sostanzialmente stiamo dicendo che anche tra 100 anni la stampa rappresenterà una grossa fetta del nostro business. Potrebbe essere il 70%. Oggi è 80% stampa e 20% e-book.” “Il rumore di fondo qui in Fiera è al 95% sul digitale e 5% sulla stampa ma io penso ci sia parecchia confusione. Oggi l’80% è stampa e nei nostri due mercati principali, Stati Uniti e UK, stiamo registrando un rallentamento dei tassi di crescita del digitale”. Dohle ha spiegato che in US e UK le vendite digitali hanno raggiunto un plateau intorno al 25% del mercato. “Penso che ciò sia abbastanza sorprendente ma noi abbiamo sempre creduto nella stampa e ci sentiamo sempre più spinti ad investire in stampa perché siamo convinti che avrà sempre un ruolo determinante e sostanzialmente non ci interessa se l’equilibrio arriverà al 50% o al 60 o al 40.” ha aggiunto. “Quindi continueremo ad investire nel business stampa pesantemente. Non stiamo scappando. Definiamo la nostra strategia zig-zag. Mentre molti editori stanno abbandonando la stampa, noi continuiamo ad investirci. Se tutti vanno zig, noi andiamo zag.”
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