Non ha varato una profonda ristrutturazione né si appresta a chiedere un concordato preventivo. Strade purtroppo obbligate, in tempo di crisi congiunturale ma anche strutturale del settore della stampa, per molte aziende grafiche anche dell’Emilia Romagna. Alcune delle quali costrette anche a chiudere. Ma anche un’impresa d’eccellenza come la Arbe Industrie Grafiche di Modena ha dovuto ristrutturarsi per ridurre i costi e fronteggiare l’inevitabile contrazione del fatturato. “I nostri clienti sono addirittura aumentati ma il valore delle commesse si riduce con il taglio del numero di pagine e con la diminuzione delle tirature”, spiega Riccardo Bertolini, che guida l’azienda di famiglia dal 1995. Nata a Modena a metà anni Sessanta, la Arbe ha registrato infatti una contrazione dei ricavi scesi da 19,5 milioni del 2011 a 18 del 2012, destinati a ridursi a poco meno di 17 quest’anno. Se i ricavi diminuiscono e si riducono anche i margini di redditività, per restare competitivi è indispensabile agire sulla leva dei costi e ridimensionare l’azienda tarandola sulla nuova realtà del mercato. Così, racconta sempre Bertolini, lo scorso autunno è stato realizzato, con il ricorso alla legge 416, un piano di riduzione del personale con circa 27 prepensionamenti per portare i dipendenti da oltre 80 ai 57 attuali. Dopo l’estate, in settembre, anticipa Bertolini, si ricorrerà invece allo strumento della cassa integrazione per fronteggiare la sempre più forte stagionalità del mercato che vede periodi (come dicembre) con picchi di lavoro e altri con vere e proprie cadute. Purtroppo, sottolinea il titolare della Arbe, la ripresa non c’è e strutturalmente quello della stampa è un settore in costante ridimensionamento con cali a doppia cifra del mercato. Anche il mercato di riferimento, quello della stampa di media e alta qualità, della Arbe. Forte di un parco macchine che annovera nella produzione a foglio tre 70×100 Manroland 700 a 4, 5 e 8 colori e in quella rotooffset due rotative, sempre Man, a 16 pagine e 5 colori, più un’azienda di stampa digitale (Baselito), Arbe lavora principalmente per i settori dell’auto (a partire dal gruppo Fiat), della moda e dell’arredo-illuminotecnica. Con clienti importanti, sia nel campo delle griffe sia delle aziende di design. Ma anche in questo settore la crisi si sente e si riflette sulle commesse. Per affrontare i cambiamenti del mercato non ha mai pensato ad alleanze, accordi, acquisizioni? “Certo – risponde Bertolini – ma è difficile trovare un imprenditore con il quale condividere la strada della crescita insieme. Del resto, sono convinto che gli accordi vadano realizzati tra aziende sane. Non credo, infatti, ad alleanze o acquisizioni dettate dalle banche per integrare aziende che soffrono già da qualche anno, magari per una cattiva gestione, e quando si aprono i cassetti dei bilanci si scopre che non hanno un grande futuro!”.
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