A un mese e mezzo dal cambio di proprietà, comincia il nuovo percorso delle Officine Grafiche Novara 1901, più conosciute sul mercato con il marchio commerciale Deaprinting, per tentare il rilancio. Un percorso basatosull’accordo con le organizzazioni sindacali siglato il 25 febbraio, ratificato tre giorni dopo in Regione e diventato operativo questa settimana. Un’intesa che comporta nuovi sacrifici per i dipendenti della ex azienda grafica del gruppo De Agostini e poi della famiglia Boroli acquisita all’inizio di gennaio dalla Mascagni srl, collegata a Tim Management, società leader in Italia nel transition management, temporary e permanent management, corporate advisory e ristrutturazioni aziendali. Da anni molto attiva nel settore grafico, Tim Management aveva raccolto un pool di imprenditori e finanziatori per acquisire la Deaprinting. Il passaggio azionario aveva subito comportato il rinnovo dei vertici. Uscita di scena la famiglia Boroli (o meglio il ramo familiare che aveva rilevato l’azienda di stampa, che si era staccata nel 1973 dalla Casa editrice e che ha visto protagonisti Giovanni e poi i cugini Andrea e Alberto) nuovo presidente di Deaprinting era stato nominato Federico Cherubini, amministratore delegato, al posto del dimissionario Franco Pasquino, Cesare Tocchio di Tim Management e consigliere Mario Cacciatore. Colpita, come tutte le aziende grafiche, dalla crisi del settore, dalla progressiva riduzione delle commesse di stampa della casa editrice De Agostini (il principale committente che assicura circa la metà dei ricavi che superano i 50 milioni di euro) e dalla difficoltà di sviluppare gli ordini per conto terzi, Deaprinting non viveva un momento facile. Tanto che sugli attuali 220 dipendenti circa, solo 150 lavoravano mentre gli altri hanno ruotato in cassa integrazione straordinaria. Il piano biennale di ristrutturazione, terminato il 6 dicembre, prevedeva (con lo spostamento della Legatoria del Verbano a Novara, realizzato nel 2011) una riduzione del personale, con incentivi all’esodo e prepensionamenti, da 300 a 192 addetti. Il nuovo piano, spiega Clementino Villaraggia, segretario provinciale della Fistel-Cisl, prevede un nuovo periodo di due anni di cassa integrazione straordinaria dal 4 marzo 2013 al 3 marzo 2015 che interesserà 130 lavoratori. La nuova proprietà ha chiesto la riduzione dell’organico da 220 a 140 dipendenti, quindi altri 80 esuberi. Al termine dei due anni di cassa si vedrà la situazione occupazionale, quanti dipendenti sono usciti con gli incentivi all’esodo e i prepensionamenti (20 potenziali) e quindi si deciderà come affrontare il nodo degli eventuali esuberi rimasti. L’accordo prevede anche un trasferimento dell’attività in una nuova sede, vicino a Novara ma non più quella storica vicino alla casa editrice, dove però resteranno le rotative e 27 addetti. La politica di riduzione dei costi annunciata dall’azienda per cercare di rilanciare la Deaprinting prevede anche tagli a molte voci extra contrattuali come l’addio alla quattordicesima e una sensibile riduzione del premio di produzione del 2013. Sarà chiuso anche il servizio mensa sostituito da ticket da 5,29 euro. Non sono infine previsti per ora investimenti in nuove macchine (salvo qualche intervento sulla legatoria) mentre l’obiettivo della nuova proprietà, che ha siglato un contratto pluriennale per la stampa dei prodotti De Agostini, è di rafforzare la rete commerciale per cercare di aumentare le commesse per conto terzi.
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