La crisi del mercato grafico, accentuata dalla stretta creditizia delle banche, si sta facendo sentire con forza anche in Piemonte dove non mancano aziende in difficoltà che stanno stringendo i denti per sopravvivere e aziende che invece sono costrette a chiudere. Un rischio che sta correndo la Ages Industrie Grafiche. La storica azienda di Corso Traiano, controllata dalla famiglia Pasquario, ha infatti deciso la “liquidazione volontaria” nominando un paio di settimane fa come liquidatore il dottor Fasano. Proprio domani il liquidatore ha in programma il primo incontro con i rappresentanti sindacali ai quali illustrerà la situazione della Ages e le possibili strade che potranno essere percorse per tutelare al massimo sia i dipendenti, sia i creditori. In base alla legge, il liquidatore avrebbe infatti quattro mesi di tempo (più altri due di proroga) per decidere se sussistono le condizioni per la richiesta al Tribunale del concordato preventivo (e quindi un accordo in bonis con i creditori che riduce gli effetti negativi della chiusura dell’attività) oppure la via più drastica del fallimento che precluderebbe ai lavoratori anche la possibilità di usufruire della messa in mobilità. L’eventuale adesione al concordato preventivo renderebbe più agevole la ricerca di un eventuale “cavaliere bianco”, ovvero l’ingresso di un nuovo socio interessato a rilevare l’attività o prendere in affitto il ramo d’azienda. Attualmente, riferiscono fonti sindacali, la Ages ha circa una cinquantina di dipendenti, in gran parte in cassa integrazione straordinaria il cui periodo scadrà a marzo ma potrebbe anche essere prolungato ricorrendo alla cassa in deroga. L’attività dell’azienda è stata drasticamente ridotta e attualmente verrebbero evase solo le ultime commesse ma nulla vieta al liquidatore di accettare nuovi ordini qualora li ritenesse idonei per migliorare la situazione economica dell’impresa. Dietro la crisi della Ages ci sono da una parte la caduta di commesse di stampa determinata dal forte rallentamento del mercato e dall’altra la chiusura dei rubinetti del credito da parte delle banche che avrebbero chiesto un rientro dalle esposizioni debitorie. Due fattori che hanno messo in ginocchio la Ages nonostante il forte impegno della famiglia Pasquario che ha fatto il massimo per salvare l’azienda di famiglia. Un’impresa specializzata nella stampa editoriale e commerciale con prestampa e un reparto di offset a foglio, tra cui una Roland 900 e una Kba. Qualche anno fa la Ages aveva acquisito la Graficat ed era entrata anche nel web to print aprendo il sito Printtoprint.com, sul quale oggi malinconicamente si legge “Ci scusiamo con la clientela: per problemi tecnici sono sospesi i tempi di produzione “Express” e “24 Ore”.
Seleziona Pagina