Riportiamo l’intervento che Giorgio Gianoli, honorary president dell’ERA – European Rotogravure Association, ha tenuto nell’ambito del convegno di Torino lo scorso settembre. E’ una analisi sintetica e puntuale sulla situazione della concorrenza tra la rotocalco e la offset a bobina nel settore della stampa dei periodici e dei cataloghi. L’intervento si chiude con una analisi sui punti che potrebbero portare ad un possibile recupero del sistema rotocalco e con l’annuncio di un premio all’innovazione. Non è passato molto tempo dall’ultima volta che ci siamo incontrati ma dobbiamo prendere atto che in questo intervallo l’intero comparto della comunicazione stampata ha subito un radicale mutamento. Le restrizioni economiche hanno costretto gli editori di periodici e i produttori di catalighi ad usare sistemi di stampa sempre più economici, a ridurre e frazionare le tirature, diminuire le paginazioni ed utilizzare carte di qualità e grammature inferiori. La rotocalco e, nell’insieme tutto il workflow correlato, ha difficoltà a soddisfare questa nuova domanda poiché non è stata in grado di realizzare un prodotto economicamente adatto alle tirature limitate. La concorrenza viene dalla web offset un sistema più economico, più veloce ma che spesso fornisce una qualità di stampa più scadente e utilizza rotative più complesse e più piccole rispetto alla rotocalco. A vantaggio dei competitor c’è anche il fatto che nella prestampa si sono velocemente diffusi i sistemi computer to plate per la preparazione delle lastre; sono sistemi reperibili sul mercato da diversi fornitori e hanno prezzi relativamente contenuti. Gli stampatori offset, aziende spesso condotte da imprenditori di talento, magari di dimensioni contenute ma molto flessibili, sono indubbiamente diventati dei temibili concorrenti. La stampa rotocalco per periodici ha invece registrato una riduzione nel numero di fornitori e produttori di tecnologie: solo uno nella preparazione dei cilindri, uno nelle rotative e pochi nei sistemi ausiliari. La rotocalco ha migliorato senza dubbio il sistema di trattamento dei cilindri ma non ha ridotto il numero di fasi di lavorazione – l’incisione vera e propria è ancora meccanica – e sul fronte macchine da stampa è andata sempre più verso rotative di larghezza spropositata – anche oltre 4 metri – nell’ottica che le tirature potessero rimanere elevate. Oggi invece solo il 10% delle tirature è intorno alle 500 mila copie. Il risultato è che molti stampatori rotocalco per pubblicazioni – a differenza di quelli per packaging – hanno chiuso o accorpato le loro attività. DOV’E’ IL FUTURO? Il recupero del rotocalco ci può essere ma a condizione che si affrontino e migliorino alcuni aspetti del processo: l’utilizzo di materiali totalmente nuovi per i cilindri, l’utilizzo di camicie quando si devono stampare tirature limitate, la ristrutturazione di macchine in modo da renderle adatte a tirature medie, l’adozione di sistemi “double ender” e l’utilizzo di inchiostri a base acqua con adeguati impianti di asciugamento. In particolare questi ultimi tre punti non hanno ancora avuto i necessari approfondimenti indispensabili per iniziare la risalita della china. Con questo target ben presente ho deciso di mettere a disposizione dell’ERA un premio speciale per società che sviluppino in proprio o sponsorizzino progetti che vadano nelle direzioni appena dette e che abbiano un obbiettivo ben preciso: ridurre i costi in rotocalco. Solo così, se lavoreremo sodo e in team potremmo tenere sveglio quello che è stato definito, spesso a ragione, il “gigante dormiente”! Giorgio Gianoli ERA Honorary President
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