Zanardi volta pagina, e stavolta per davvero. Al termine di un anno terribile, iniziato con una profonda crisi aziendale, culminato con la tragica scomparsa del titolare Giorgio Zanardi e proseguito tra furti, procedure di concordato, dipendenti senza salario ma con coraggiose iniziative di rilancio, il gruppo editoriale padovano riparte trasformato in una cooperativa di ex dipendenti. E le prospettive sembrano autorizzare un certo ottimismo: Stampamedia ne ha parlato con Pietro Del Popolo, oggi presidente della coop.
“Da quando l’attività è stata riavviata in novembre ormai abbiamo portato a termine i primi due mesi, e possiamo guardare avanti con più fiducia – dice Del Popolo –. Non solo abbiamo ottenuto da Coopfond e da CFI la prima tranche dei finanziamenti necessari, ma dobbiamo anche ringraziare l’Inps per aver deliberato in tempi rapidi entro fine anno la procedura di mobilità che rappresenta una forma di sostegno ai soci lavoratori”.
Con i finanziamenti, la coop creata dai dipendenti del gruppo Zanardi ha potuto pagare i fornitori e far ripartire la produzione, generando un fatturato di tutto rispetto viste le difficili condizioni iniziali. Nei prossimi mesi una seconda iniezione di liquidità servirà a completare il capitale sociale come previsto dai piani. E il 5 dicembre c’è stata la grande soddisfazione di poter consegnare il primo stipendio ai soci ex lavoratori.
Ma a proposito di finanziamenti, Del Popolo interviene anche per chiudere una polemica che aveva gettato ombre sulla ripresa della Zanardi: doveva essere della partita anche il ministero dello Sviluppo economico, per sostenere il riavvio in assenza di sostegno dalle banche. Ma una volta presentato il business plan, da Roma nessuna risposta nonostante mesi di attesa. “Contavamo su quel supporto, ma abbiamo comunque ricevuto credito da chi ha creduto in noi – spiega –. E ripensandoci ora è stato meglio così”.
Ma al di là dell’aspetto economico il dato positivo è la risposta del mercato. “Temevamo che i clienti ci avessero lasciato, invece sono rimasti e ci stanno dando lavoro – prosegue Del Popolo –. Ci arrivano richieste di preventivi e ordini dai clienti principali, anche dalla Francia e dalla Germania. Un buon segnale anche perché il nostro mercato è stagionale e ci attendiamo una crescita avvicinandoci all’estate. E comunque siamo in linea con le previsioni del conto economico, a conferma che il progetto era sostenibile”.
Rispetto a un anno fa meno nubi anche sull’occupazione. La Zanardi si sta riposizionando nell’area legatoria, da cui provengono i circa 65 dipendenti ora soci della cooperativa. Di questi, 25 sono attualmente occupati; se l’attività aziendale crescerà come previsto, si salirà a una cinquantina quest’estate per arrivare entro il 2016 a riassorbire tutti gli altri, che per il momento sono economicamente coperti dalla mobilità.