La decisione finale, sembra, non sia stata ancora presa. Ma per la Nuova Satiz, l’azienda nata oltre due anni fa grazie a un’operazione di management buyout guidata dall’ex top manager della Ilte Alessandro Rosso che aveva rilevato le attività di stampa del gruppo di Moncalieri, si profila la possibilità di una ripartenza della produzione. Per ora, spiegano fonti di mercato, si è solo nella fase, diciamo così, della “pulizia” e riattivazione degli impianti, fermi da mesi, ma c’è la concreta possibilità che le macchine (in particolare tre rotative Manroland Lithoman a 64 pagine) non siano più smontate e vendute ma rimangano sul posto.

Nello stabilimento di Moncalieri sarebbero al lavoro tecnici e ingegneri della Mazzucchelli, l’azienda di Seriate rilevata dal gruppo Guido Veneziani Editore. E si starebbe valutando quale strada alla fine percorrere, non escludendo quella di fare ripartire lì la produzione, anche se non subito con tutte le rotative, richiamando al lavoro una trentina per ora dei circa 200 dipendenti della vecchia Satiz che, saltato il matrimonio con Canale, a marzo del 2014 aveva depositato nella cancelleria fallimentare del Tribunale di Torino la domanda di concordato con riserva a norma dell’articolo 161, sesto comma della legge fallimentare.

Alla fine di luglio del 2014, il Tribunale di Torino – che aveva indetto la gara per gli impianti ex Satiz partendo da un’offerta di 2 milioni di euro – aveva deliberato la cessione della parte produttiva, in particolare le tre rotative oltre a una macchina piana a otto colori 70 x100 e alle linee di punto metallico. L’acquirente che si era aggiudicato in asta le rotative, saldando a dicembre il pagamento, era stata l’azienda specializzata nell’acquisto e vendita di impianti e di macchine da stampa – sia in Italia sia all’estero – Alcon Holding.

La Alcon Holding sarebbe ancora titolare degli strumenti produttivi ma, come detto, a Moncalieri stanno lavorando gli uomini con la divisa della Mazzucchelli. E quindi è possibile che sia proprio la Gve a fare ripartire la Satiz. Del resto in casa Guido Veneziani Editore sarebbero in arrivo altre novità. Bloccata per ora l’operazione di acquisto del quotidiano l’Unità, sempre fonti di mercato sostengono che Guido Veneziani avrebbe affidato a consulenti esterni lo studio per creare sinergie e quindi più efficienza e riduzione dei costi centralizzando le attività (dall’amministrazione al commerciale) delle sue aziende di stampa, quindi la Mazzucchelli, la Rotoalba (per cui il Tribunale non avrebbe accettato la richiesta di concordato preventivo presentata nei mesi scorsi) ed eventualmente la Satiz.

Intanto, dopo l’operazione Satiz, la Alcon Holding avrebbe condotto in porto altre tre importanti acquisizioni (per un valore complessivo di 8 milioni di euro) all’estero rilevando due impianti di stampa in Francia e uno in Sud Africa. In particolare oggetto delle operazioni sarebbero tre rotative a 64, 72 e 80 pagine Manroland e Kba destinate, pare, a essere nei prossimi mesi installate in Italia anche se ancora non si conoscono i nomi dei possibili acquirenti.

Dall’Italia invece verso l’estero (sembra in Germania e in Ungheria) sarebbero andate le due Rotoman a 16 pagne in buone condizioni e super-accessoriate messe in vendita dopo la chiusura della Arbe di Modena.