WEPRINT!, un evento ideato e fortemente voluto da Fujifilm Graphic Arts Italia, è andato in onda lo scorso 6 maggio nella splendida cornice della Fondazione Catella a Milano, coinvolgendo protagonisti d’eccezione, come il carismatico critico d’arte Philip Daverio, oltre al top management dell’azienda nipponica, a clienti, artisti e giornalisti di settore.
Un pomeriggio dedicato all’arte della stampa, alle sue molteplici sfaccettature e alle sue infinite potenzialità, che ha ribadito il ruolo fondamentale e in continua evoluzione della stampa intesa come veicolo portatore ed erogatore di contenuti.
“Fujifilm Graphic Systems offre al mercato della stampa una reale piattaforma di soluzioni globali, in grado di soddisfare tutto il ciclo produttivo”, ha dichiarato Erwin Parth, graphic arts business domain director Fujifilm Italia. “Dai sistemi avanzati di stampa digitale ai CtP, passando per i sistemi hardware e software fino alle lastre e ai prodotti chimici, la nostra offerta assicura prestazioni ai massimi livelli. Siamo onorati di poter condividere con il mercato della stampa questa straordinaria esperienza di WEPRINT!, che ha coinvolto prestigiosi contributor e clienti Fujifilm per celebrare un nuovo concept di stampa, vocato alla costruzione di valore. Non a caso il corporate slogan di Fujifilm è proprio ‘value from innovation'”.
Stampare è una vera e propria arte. Lo hanno confermato i clienti Fujifilm saliti sul palco accanto a esperti e pensatori appartenenti al mondo dell’arte, del design, dell’illustrazione, del packaging e delle scienze umane. Le loro idee, fuori dagli schemi e proprio per questo di grande presa sul mercato, sono state poi realizzate dai clienti Fujifilm Italia con l’impiego di tecnologie di stampa, sia offset che digitali.Il risultato del connubio tra idea creativa e processo di stampa è stato sviscerato dalla viva voce dei protagonisti, che hanno raccontato alla platea il ruolo fondamentale della tecnologia Fujifilm nell’ottenimento del miglior risultato finale.
Eidos Allestimenti Grafici di Modena ha impresso su lastre di ardesia con Acuity Advance Select, stampante inket di Fujifilm particolarmente vocata all’alta produttività e alla fine art, le tavole di Cristina Celestino, giovane architetto e designer in ascesa nel panorama del design, ispirate ad Adolf Loos, pioniere dell’architettura moderna e membro iniziale del movimento viennese denominato “Secessione”, che affrontava il dibattito, tutt’ora attuale, sul valore dell’ornamento contrapposto alla funzionalità razionale. L’ardesia, un supporto tradizionale e fortemente evocativo, è stata utilizzata come una lavagna, diventando il supporto per un progetto decorativo squisitamente estetico. Attraverso la stampa inkjet i materiali “icona” di Loos sono stati tatuati in via permanente sulle tavole di ardesia, attivando un dialogo sensibile e attuale tra le aree raggiunte dalla stampa e quelle lasciate intonse, sulle quali scriverà il gessetto.
L’illustatore Marco “Goran” Romano è, invece, un giovane artista che per visualizzare in un colpo d’occhio gli ottant’anni di storia di Fujifilm ha scelto il formato “Leporello”. Dispiegandolo è possibile scoprire tute le tappe che dal 1934 ad oggi hanno segnato lo sviluppo e la diffusione dei business Fujifilm in un big bang di colori e suggestioni grafiche molto efficace.
Le tavole così ideate si sono trasformate in un “soggetto” da far interpretare liberamente ai vari processi di stampa Fujifilm, sia offset che digitale.
La stampa del Leporello, coordinata e realizzata da Nava Press Milano, è la massima espressione del concetto Fujifilm quale “solution designer”. Per la realizzazione delle lastre Brillia LH-PLE Low Chem sono stati impiegati il CtP Luxel T9300 in grado di produrre 42 lastre /ora e la sviluppatrice FLH-Z 125 con sistema brevettato ZAC. La gestione dell’immagine è stata affidata al workflow XMF Complete, mentre in fase di stampa l’utilizzo di prodotti chimici Fujifilm ha consentito un rapido avviamento della macchina da stampa, una migliore definizione e una migliore brillantezza. Nonostante l’uso di inchiostri UV non è stata necessaria la cottura delle lastre Billia LH-PLE, che come noto consentono la stampa di questi inchiostri senza il procedimento di termo-indurimento.