Non sono momenti facili per Guido Veneziani a capo dell’omonimo gruppo editoriale e di stampa. Mentre è impegnato nel compito di salvare L’Unità, testata che si è aggiudicato con i 10 milioni messi a disposizione insieme con il costruttore lombardo Massimo Pessina e che sarebbe dovuta tornare in edicola già il 25 aprile, stanno aumentando le difficoltà a cominciare dalle sue aziende di stampa. Un polo messo insieme in questi anni con l’acquisizione di Rotoalba (nel 2012 dal gruppo tedesco Bagel) storica tipografia rotocalco dei Paolini dove viene stampata anche Famiglia Cristiana, dell’azienda francese di Nieppe diventata Roto Alba France e della Mazzucchelli (ex Fiori) di Seriate nel Bergamasco. A cui si aggiunge la ex Nuova Satiz di Moncalieri (ex Ilte e poi finita con un’operazione di management buy out ad Alessandro Rosso) e, sempre dal gruppo Farina, la Enerprint e l’affitto di una Manroland Colorman sulla quale viene stampata una parte della commessa delle Pagine Gialle.
La scorsa settimana, infatti, come riportato dalla stampa locale e da alcuni quotidiani tra cui Il Fatto Quotidiano, il Tribunale di Asti ha respinto la richiesta di prolungare il concordato preventivo della Rotoalba. Il giudice astigiano ha deciso che la tipografia non potrà continuare l’attività nell’attesa che la proprietà si accordi con i suoi creditori per ripianare i debiti. Così nei prossimi giorni Veneziani dovrà presentare l’istanza di fallimento su cui il giudice si pronuncerà nell’udienza già prevista per il 27 maggio. “A novembre Rotoalba aveva chiesto il concordato preventivo e il tribunale ha nominato due commissari per controllarne la gestione – ricorda Nicola Gagino della Slc Cgil -. Nel frattempo la proprietà avrebbe dovuto preparare un piano industriale per ripianare i debiti e rilanciare l’attività, ma non ce l’ha fatta e ha chiesto altri due mesi di tempo per il concordato. Il giudice glieli ha negati”.
A questo punto, aggiunge Gagino, che si dice non informato sulle voci corse su un possibile intervento di Vittorio Farina per rilevare una parte dell’attività, la prospettiva di Rotoalba, dove da oltre due settimane c’è sciopero e il presidio della fabbrica, è tra le più nere. E contempla la chiusura dell’azienda e la perdita di circa 140 posti di lavoro, con i dipendenti che potrebbero solo usufruire della cassa integrazione straordinaria, del resto già attivata. Non solo, le maestranze, spiega sempre il sindacalista, rivendicano dai 4 ai 5 mesi di stipendi arretrati non ancora pagati oltre al non versamento dei contributi previdenziali al fondo integrativo Byblos.
Ritardi nei pagamenti degli stipendi, con conseguenti scioperi e stati di agitazione, del resto avrebbero interessato anche i circa 90 dipendenti della Mazzucchelli e i 150 riassorbiti a Moncalieri. Stesso discorso per le prime unità lavorative riassorbite dalla Roto Alba France e per i giornalisti della Guido Veneziani Editore (editrice di magazine a larga diffusione come Stop e Vero) anch’essi scesi in sciopero. Anche se nei giorni scorsi lo stesso Veneziani aveva minimizzato la situazione sostenendo che l’adesione alla protesta era stata minima e che sul fronte dei pagamenti era ripreso il flusso.
Nella foto un frame del programma televisivo di Rai 3 Report – puntata di domenica 10 maggio – condotto dalla giornalista Milena Gabbanelli nel quale è andata in onda una lunga intervista a Guido Veneziani.