Dopo una profonda ristrutturazione con significativi tagli delle spese negli ultimi tre anni, il CEO di Heidelberg Gerold Linzbach guarda al futuro con grande fiducia, nonostante le vendite del gruppo abbiano subìto un calo del 4,1%, passando da 2,43 a 2,33 miliardi di euro nell’anno fiscale 2014/2015 che si è concluso lo scorso 31 marzo. E l’ottimismo di Linzbach è legato a un riallineamento del Gruppo verso le aree di business più profittevoli e con maggiori prospettive di crescita, tra cui quella dei servizi e prodotti di consumo e il settore del digitale. In particolare Heidelberg ha continuato a rafforzare il settore dei servizi attraverso una serie di acquizioni (BluePrint Products, Printing Systems Group e Fujifilm Sverige).

In base alle previsioni le neoacquisite società genereranno entrate superiori ai 100 milioni di euro nell’anno finanziario 2015/2016 e supporteranno il processo di crescita di Heidelberg una volta ultimata l’integrazione completa.

Quanto alla stampa digitale, il posizionamento del produttore tedesco si è ulteriormente rafforzato con l’acquisizione di Neo7even (società tedesca che sviluppa software) e del Gruppo Gallus, insieme al quale ha lanciato una macchina ibrida per le etichette – la DCS 340 – che integra un modulo di stampa inkjet sviluppato congiuntamente da Heidelberg e Fujifilm e che debutterà ufficialmente a Labelexpo 2015 il prossimo settembre. La partnership con Fujifilm, che porterà a lanci di nuove soluzioni inkjet per la stampa commerciale e di packaging a Drupa 2016, è andata a completare quella con Ricoh nell’ambito delle soluzioni elettrofotografiche, recentemente rinnovata con il lancio di nuovi modelli.

Tra le aree più “deboli” figura senza dubbio il postpress e da qui la decisione di Heidelberg di uscire da un settore in perdita da anni, quello delle accavallatrici/cucitrici e brossuratrici – come ha ricordato Harald Weimar, membro del CdA e responsabile vendita e assistenza in Heidelberg – e di cedere questo business a Müller Martini poco meno di un anno fa.

Al tempo stesso il produttore tedesco si è rafforzato nella cartotecnica, siglando lo scorso novembre un accordo con il costruttore cinese Masterwork Machinery e vendendo attraverso la propria rete le fustellatrici, come la Promatrix 106 CS, e nuove piega-incolla, come Diana Smart 55 e Diana Smart 80, frutto di questo recente accordo.

Infine, la quarta area di business cruciale per Heidelberg è rappresentata naturalmente dal proprio core business, quello delle offset a foglio e anche in questo caso la struttura esistente è stata adattata alle richieste di mercato. Nonstante una contrazione del numero di clienti negli ultimi anni – da 200.000 a 15.000 – la società mantiene il proprio ruolo di leader di mercato con il 42%, seguita da Komori (18%) e KBA (16%).

A rispecchiare tutti i recenti cambiamenti nella filosofia aziendale un nuovo logo, la cui H iniziale è caratterizzata da tre colori – verde, azzurro e giallo – che identificano rispettivamente le tre aree di business chiave: prodotti di consumo, attrezzature e servizi.

Infine, è stato inaugurato un nuovo Print Media Center Commercial a Wiesloch-Walldorf, non lontano dal padiglione 11 che ospita dal 2008 un’analoga struttura dedicata al packaging. Il nuovo Print Media Center Commercial è stato inaugurato lo scorso giugno (10, 11 e 12 giugno) alla presenza di oltre 500 clienti arrivati da tutto il mondo (Italia compresa naturalmente!) e si estende su un’area totale di oltre 4.700 mq.

La nuova struttura, che riflette tutta l’operazione di rebranding promossa da Heidelberg, offre ai visitatori dimostrazioni pratiche di una produzione integrata con un focus costante sulle esigenze del cliente. Al centro della struttura un’innovativa piattaforma di presentazione che utilizza tecnologie interattive per illustrare i vari aspetti di workflow, consumabili e servizi, evidenziandone il rispettivo ruolo nel processo produttivo.

In foto: Roland Krapp, responsabile del nuovo Print Media Center Commercial