In Ancora ci credono fermamente! E senza mezzi termini hanno investito pesantemente per arricchire il loro parco macchine con soluzioni che ampliano notevolmente la gamma dei lavori che sono in grado di realizzare.
“Non pensiamo sia il momento di fare mezzi passi o timidi tentativi – ci ha detto Delio Remondini, direttore generale dello stabilimento di Milano – poiché le richieste del mercato stanno cambiando radicalmente e per non perdere opportunità bisogna essere in grado di rispondere al cento per cento in termini di qualità e tempestività”.
Nelle scorse settimane in via Crespi a Milano sono quindi arrivate tre importanti attrezzature digitali che vanno a completare il reparto offset: una Heidelberg Linoprint CV, una Heidelberg Linoprint CP e una Scodix nella configurazione più estesa, quella che consente di nobilitare anche con il glitter. Tutte soluzioni vendute da Macchingraf che non si è fatta sfuggire l’occasione per organizzare una open house di tre giorni dal titolo “Stampa, guarda, TOCCA! – Lo stampato con un senso in più”.
Il senso in più è soprattutto riferito alla Scodix ma anche le due Linoprint sono state scelte nell’ottica di rispondere alle domande di brevi tirature ad alta qualità e con un alto grado di nobilitazione. Stampati ad alto valore aggiunto inteso sia come efficacia nel fare arrivare il messaggio ma anche quale argomento di vendita per lo stampatore che lo propone.
La Linoprint CV – dove la sigla sta per Commercial Value – è la soluzione più avanzata in termini di versatilità e qualità proposta da Heidelberg in ambito stampa digitale. Può stampare un quinto colore – nelle demo era un bianco su carta nera – oppure una vernice a riserva su una ampia gamma di supporti (da 52 a 360 gr/mq) ad una velocità sino a 2.700 fogli A3/ora o 90 A4/minuto. La risoluzione massima è di 1.200 x 4.800 dpi. Una componente interessante del sistema è il nuovo toner che consente di ampliare il gamut (gamma cromatica riproducibile) di un 10% migliorando soprattutto l’area dei verdi e dei blu. Il nuovo toner ha un punto di fusione più basso che si traduce in una più ampia gamma di materiali stampabili, un minor consumo di toner e in una maggiore luminosità dell’immagine stampata. Con questa macchina, ha detto Mauro Luini, responsabile delle soluzioni digitali in Macchingraf, si può approcciare il mercato del fotografico.
La Linoprint CP – Commercial Productivity – ha le stesse caratteristiche della CV in termini di formati – da mm. 100 x 140 a 330 x 700 – supporti e di risoluzione ma la produttività è di circa il 70% superiore: sino a 4.500 A3/ora o 130 A4/minuto. E’ una macchina che è stata “irrobustita” sia in termini meccanici che di software per consentire costantemente su tutta la tiratura la stessa alta qualità. Anche la CP utilizza il nuovo toner e ne sfrutta tutti i vantaggi ma rispetto alla CV ha i doppi caricatori di toner, un mettifogli vacuum (opzionale sulla CV), cassetti di alimentazione con una capacità fino a 18.100 fogli. Insomma se la CV viene proposta per 120 mila fogli A3/mese, la CP è una soluzione che può reggere 1 milione fogli A3/mese.
Infine la Scodix, dove veramente la stampa si fa toccare e sentire. Qui lo stampato passa da “informing” a “performing” ha detto Luini. E in effetti c’è una differenza abissale tra lo stampato pur ad alta qualità stampato in 4 cromia e lo stesso nobilitato con Scodix – in demo veniva utilizzata una bella immagine degli interni del teatro La Scala. La configurazione scelta da Ancora, come detto, è la più ampia, quella che ha anche il gruppo per il glitter, la prima in Italia – delle 8 installate – così completa. E per aggiungere una ulteriore ciliegina sulla torta ad Ancora stanno facendo sperimentazioni per aggiungere anche i metallizzati, con effetti molto simili a quelli della stampa a caldo…