Il gruppo guidato da Fabio Franceschi ha tutta l’intenzione di continuare a crescere nonostante i tempi duri dell’editoria. “Una crisi che però in Grafica Veneta si sente molto meno tanto che il 2014 – spiega lo stesso Franceschi – si è chiuso con un bilancio che mostra ricavi attorno ai 150 milioni di euro, senza più gli aumenti percentuali degli anni scorsi, ma di questi tempi è importante mantenere la stabilità dei risultati. Anche nella prospettiva di un 2015 che purtroppo non fa intravedere grandi svolte e la speranza, per ora è che non sia peggio del 2014”.
Dopo l’undicesima rotativa – una KBA a 48 pagine con un allestimento speciale pensato soprattutto per la stampa dell’editoria scolastica – entrata in produzione lo scorso marzo nello stabilimento di Trebaseleghe (Padova), l’azienda veneta ha recentemente installato un’altra offset KBA, questa volta una 64 pagine proveniente da un’azienda grafica greca, e due Timsons, di cui una proveniente dalla G. Canale & Co. e l’altra acquistata all’asta.
E oltre allo shopping di macchine da stampa – nuove e usate- resta acceso il faro su possibili acquisizioni. Già in passato il nome Grafica Veneta era stato accostato a più di un’operazione (l’ultima in ordine di tempo avrebbe riguardato la Satiz), operazioni mai però portate a termine. Questo non significa che sia venuto meno l’interesse verso un’espansione per linee esterne. E sul tavolo di Fabio Franceschi è aperto più di un dossier ma, spiega il numero uno di Grafica Veneta “prima di ogni eventuale decisione bisognerà valutare bene l’andamento del mercato”. Un mercato che per Grafica Veneta è sempre più internazionale con circa il 70% dei ricavi realizzati all’estero.