Un olivo secolare e un claim impegnativo: We love evolution. Questa la simbologia e il posizionamento scelti da Enzo Bilardello per rappresentarsi. E fuori e dentro allo stabilimento di Grugliasco, nella periferia ad ovest di Torino, di ulivi centenari ne abbiamo contati almeno una ventina.

L’ulivo ha radici molto profonde, quanto quelle della storia tipografica di famiglia e per Enzo Bilardello, quarta generazione alla guida dell’impresa, rappresenta una bella sintesi concettuale che racchiude i valori della longevità, del radicamento al territorio, della capacità di resistere in condizioni difficili a risorse limitate, ma al contempo della capacità di rigenerarsi e dare un frutto prezioso dal quale trarre ancor più preziosi prodotti. Aspetti che caratterizzano la sua azienda e che sono saldamente alla base della mission aziendale di Tipografia Sosso, che con l’introduzione della Komori Lithrone G40 a cinque colori con gruppo di spalmatura, in dotazione H-UV e doppio tavolo di controllo, rilancia ancora una volta se stessa e la propria proposta al mercato.

Installata e operativa da circa un mese, lo scorso giovedì 16 luglio, la macchina è stata per così dire “inaugurata” alla presenza di clienti, amici ma anche di numerosi colleghi concorrenti. L’evento, voluto e progettato fin nei dettagli da Enzo Bilardello stesso, ha visto la partecipazione dei vertici di Komori Italia e del presidente di Komori International, Akiro Komori, che hanno inteso così premiare un investimento in coraggiosa controtendenza, trovando per altro un soddisfacente riscontro. “Grazie alla generosa disponibilità della famiglia Bilardello oggi era presente il meglio dell’industria grafica piemontese”, ha affermato soddisfatto Silvano Bianchi, amministratore delegato di Komori Italia, con Leonardo Castagnoli, responsabile commerciale Nord Ovest. “L’innovativo sistema H-UV sviluppato da Komori sta riscontrando un interesse crescente e il susseguirsi di istallazioni in Italia e nel mondo ne è l’evidenza, come riteniamo sia indicativo il fatto che oggi abbiamo avuto oltre cinquanta stampatori presenti.” E in effetti abbiamo incontrato numerosi colleghi che con vivo interesse hanno seguito le dimostrazioni e si sono trattenuti ben oltre la dimostrazione per un piacevole aperitivo all’ombra degli ulivi al suono di un pianista jazz.

“Non volevamo che ne uscisse un evento troppo formale, in un periodo già condizionato dal clima torrido di Caronte”, ci ha detto Enzo Bilardello. “Abbiamo ritenuto opportuno condividere, a modo nostro, un momento cruciale per la nostra quasi centenaria impresa, riaffermando una tradizionale vocazione all’evoluzione e all’innovazione.”

E in effetti, tolto un momento iniziale di benvenuto, da parte di Bilardello stesso, di Silvano Bianchi e di Akiro Komori, e pochi minuti per le demo programmate, che hanno ovviamente richiesto un commento, il resto dell’evento è sembrata una sorta di rimpatriata fra amici e colleghi. “In realtà non abbiamo fatto altro che inserire nel normale programma di produzione tre soggetti test per mettere in evidenza alcune peculiarità del sistema e l’estrema flessibilità, ma fino a pochi minuti prima dell’arrivo degli ospiti eravamo in piena produzione”, ci ha confessato Roberto Romano, responsabile della sala stampa.

Ma la scelta della Komori Lithrone G40 H-UV è maturata in seguito a molteplici valutazioni, non solo di ordine tecnico, precisa Bilardello: “I nostri clienti operano in mercati molto differenti fra loro, per questo la scelta non è stata facile. Dall’automotive alla cosmesi, dalla moda alla fine cioccolateria, che si tratti di multinazionali o di medio piccole realtà artigianali di nicchia, rileviamo in tutti un’esigenza: accedere a soluzioni di nobilitazione distintive a basso impatto economico.”

Le quattro diverse posizioni interdeck, con i forni intercambiabili, offrono ai tecnici di Tipografia Sosso numerose opportunità sia per la stampa che per la nobilitazione, senza alcuna limitazione per quanto riguarda i supporti di stampa, da quelli di natura fibrosa (carte e cartoncini) alle differenti tipologie di film plastici, il tutto con la semplicità dell’offset tradizionale. Temi noti a Grugliasco, dove da ormai un decennio ci si misura con la tecnologia UV di precedente generazione e con le problematiche che questa determina.

“Il tutto senza perdere di vista la nostra etica green”, ha aggiunto Bilardello. “La riduzione di energia elettrica rispetto a un comune forno UV grazie all’utilizzo di speciali lampade con una differente frequenza capace di abbattere la componente di infrarosso, principale causa del consumo di energia elettrica, e la totale assenza di emissioni di ozono nell’ambiente, che fra il resto evita di dover installare cappe e relativi filtri sopra le lampade, favoriscono un maggior rispetto della natura.”