Faceva parte del perimetro di attività e di impianti acquisiti a suo tempo con l’operazione che aveva portato il gruppo Pozzoni a rilevare la Mondadori Printing. E finora lo stabilimento rotooffset di Pomezia aveva onorevolmente svolto la sua missione, in particolare nella stampa di prodotti commerciali, a cominciare dai volantoni della Gdo. La crisi del settore grafico con la forte contrazione di commesse, si è però sentita in tutta Italia e in particolare nel Centro-Sud. Così, lo stabilimento Elcograf di Pomezia era diventato, dal punto di vista economico (il rapporto ricavi-costi) insostenibile. E, seppure si trattasse di una scelta dolorosa, al quartier generale del gruppo di Cisano Bergamasco hanno deciso di chiudere lo stabilimento Elcograf di Pomezia. “Formalmente – spiega Maurizio Vercelli Dequarti, responsabile risorse umane e affari legali del gruppo Pozzoni – abbiamo aperto la procedura per il ricorso alla cassa integrazione straordinaria dei 36 dipendenti dello stabilimento di Pomezia con la richiesta alla Regione Lazio della cessazione di attività”. Richiesta che avrà bisogno dei tempi tecnici per essere approvata, ma nel frattempo la produzione è già stata sospesa.
La decisione di chiudere Pomezia è risultata inevitabile di fronte al crollo di redditività dello stabilimento a causa della contrazione delle commesse, a cominciare da quelle per la Gdo, nell’area laziale e campana. In pratica era già da tempo che girava meno di una macchina sulle due presenti a Pomezia: due rotative a 48 pagine, una KBA e una Manroland Lithoman. E spostare commesse della Elcograf dal Nord Italia nel Lazio avrebbe comportato più costi che ricavi.
Il destino delle due rotative sarà diverso. La più recente, la KBA, sarà smontata e rimontata nello stabilimento di Verona (ex Mondadori Printing). La seconda 48 pagine Lithoman, più vecchia, per ora resterà inoperosa a Pomezia. In futuro potrebbe anche essere venduta ma se arriveranno offerte dall’estero mentre sarebbe esclusa una cessione a un’azienda grafica in Italia, anche per non aumentare le capacità produttive del mondo rotooffset che, sottolinea sempre Vercelli, per ora non vede una ripresa e anche la cessazione di attività di molte imprese nel 2015 non è servita ad aumentare le commesse, con una redistribuzione del lavoro, per i gruppi ancora in salute e competitivi come Pozzoni.
Sempre in tema di impianti stampa, a novembre si è conclusa anche l’operazione che aveva portato la Elcograf a rilevare, con l’affitto del ramo d’azienda, la Roto2000 di Casarile. Scaduto il periodo dell’affitto, i commissari liquidatori dell’azienda hanno deciso di non prorogarlo. Così per la Roto2000 è partita la procedura fallimentare e i circa 30 dipendenti rimasti sono stati messi in cassa integrazione straordinaria tranne poche unità che hanno accettato l’offerta fatta dal gruppo Pozzoni di lavorare alla Elcograf di Madone. E a Madone dovrebbero essere rimontate e rimesse in produzione le due rotative Manroland Lithoman a 64-80 pagine della Roto2000 che la Elcograf ha acquistito con un’offerta fatta alle banche che avevano in carico il leasing delle macchine. Per ora comunque le due rotative sono state smontate e “riposano” nei magazzini in attesa di tornare, come detto, a produrre nello stabilimento di Madone.