L’edizione di drupa che ci siamo appena lasciati alle spalle ci incoraggia a guardare al futuro delle arti grafiche con una certa dose di ottimismo. Non tanto per il numero di visitatori, pari a circa 260.000 da 188 Paesi – in calo rispetto ai 314.248 del 2012 – quanto per la validità dei contatti e le trattative chiuse dalla maggior parte degli espositori, ben al di là di ogni aspettativa.

 

Contrariamente all’ultima drupa, quella appunto del 2012, in cui la filiera era ancora in una fase di allarmismo a causa della crisi e di riluttanza a investire, drupa 2016 ha aperto le porte a imprenditori che si sono adattati alle nuove condizioni di mercato e si sono rimboccati le maniche per affrontare con più fiducia il futuro, accompagnati dalla volontà di concretizzare progetti d’investimento che hanno visto come protagonista non solo la stampa digitale, ma anche altre tecnologie più tradizionali, come la stampa offset e il finishing.

In base ai dati diffusi dagli organizzatori, il 75% dei visitatori erano di alto profilo, con poteri decisionali in merito a possibili investimenti. Il 54% è andato a drupa con serie intenzioni di investire, il 29% ha effettuato ordini durante la fiera, il 30% prevede di effettuarne dopo la fiera e il 60% dice di aver trovato nuovi fornitori.

Il calo dei visitatori rispetto alla precedente edizione riflette il processo di consolidamento che sta interessando il settore delle arti grafiche a livello internazionale. “I clienti – con poche eccezioni – non vengono più a drupa in gruppi numerosi. Sono soprattutto i top manager che oggi arrivano a Duesseldorf”, ha spiegato Werner Matthias Dornscheidt, presidente & CEO di Messe Duesseldorf.

Il 76% dei visitatori – 16% in più del 2012 – erano stranieri, con una gran prevalenza di asiatici (17% vs. 13,6% del 2012). India al primo posto con il 5%, seguita da Cina con il 3%. I Paesi europei con più affluenza sono stati Italia, Francia, Paesi Bassi e Gran Bretagna.

La fiera, della durata di 11 giorni, ha registrato il tutto esaurito, con una presenza di circa 1.837 espositori in rappresentanza di 54 paesi, che hanno riportato commenti positivi all’unanimità. Il riposizionamento di drupa e il suo focus sui segmenti di mercato con grandi potenzialità di crescita, quali stampa 3D, stampa funzionale o stampa di packaging – risulta essere un format vincente, anche se per la periodicità dell’evento gli organizzatori hanno deciso di continuare a mantenere una cadenza quadriennale anziché triennale, come precedentemente deciso. Sia che si tratti di editoria, stampa commerciale, di packaging o stampa industriale, le varie tecnologie di stampa sono in grado di offrire soluzioni a tutti questi mercati verticali.

“L’industria della stampa continua a reinventarsi con successo e drupa 2016 lo ha dimostrato”, ha dichiarato Claus Bolza-Schuenemann, chairman del Comitato drupa e del CdA di KBA.