Si è svolta a Milano l’Assemblea pubblica della Federazione della Filiera della Carta e della Grafica che rappresenta i comparti industriali di Assografici (grafica e cartotecnica/trasformazione), Assocarta (carta) e Acimga (macchine per la grafica e cartotecnica); una filiera composta da 19.400 aziende, con oltre 170.000 addetti, un fatturato 2015 di 23,5 miliardi di euro (pari all’1,4% del PIL italiano) e un saldo attivo della bilancia commerciale di 3,8 miliardi di euro.
“Più lettura, più comunicazione, più cultura”, un titolo impegnativo ha evidenziato il presidente della Federazione Pietro Lironi aprendo i lavori e soffermandosi sul filo conduttore che unisce i tre sostantivi. “Con la lettura si comunica, si scambiano idee, ci si confronta dialetticamente e la comunicazione oggi pervade ogni nostro istante senza limiti di spazio e di tempo. Con la cultura invece si formano le coscienze, si nutre il cervello, si fanno crescere le generazioni”. Come impegnative sono state le iniziative messe in campo dalla Federazione nell’ultimo anno per diffondere l’utilità e l’importanza della lettura, azioni rivolte soprattutto al mondo politico, affinché le istituzioni possano assumersi una precisa responsabilità in questa direzione, adottando efficaci misure di incentivazione e stimolo.
Con una panoramica economica sui settori rappresentati dalle Associazioni che costituiscono la Federazione il Presidente ha completato il quadro in cui operano oggi le imprese. Analizzando i singoli settori ha evidenziato che a fronte della forte caduta di fatturato e addetti dell’industria grafica, dal 2007 in poi e proseguita negli anni più recenti, si evidenzia nel 2015 una discreta ripartenza del settore cartario e cartotecnico-trasformatore e una forte crescita del settore delle macchine grafiche e per il converting.
Dal lato della domanda, fra 2007 e 2015, i consumi di prodotti culturali (libri e giornali) si sono ridotti del 35%, scendendo sotto l’1% della spesa complessiva delle famiglie italiane, mentre gli investimenti pubblicitari sulla stampa si sono più che dimezzati (-56%)! Questo in un paese, l’Italia, che sta al terzultimo posto UE per tassi di lettura. Per questo la Federazione ha proposto al Governo due iniziative di politica fiscale, per stimolare i consumi di prodotti culturali e la pubblicità sulla stampa: poter detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese per l’acquisto di libri e prevedere la detassazione della pubblicità incrementale.
Sul tema dell’incontro “Più lettura, più comunicazione, più cultura” hanno quindi discusso Paolo Mieli, giornalista, storico, scrittore, Andrea Favari, amministratore delegato di Società Europea di Edizioni – il Giornale e Christian Rocca, direttore di IL – mensile de Il Sole 24 Ore. Tre grandi attori del mondo della carta stampata e non solo, che incalzati da un moderatore “sui generis”, Cristiano Militello, inviato di Striscia la Notizia, attore, cabarettista e conduttore televisivo e radiofonico, hanno evidenziato gli aspetti più eclatanti della crisi del mondo editoriale e delineato i possibili percorsi da intraprendere per superare l’impasse della crisi economica e della digitalizzazione delle informazioni. Tutti hanno convenuto sul fatto che “alla fine” resta il contenuto, che sia però assolutamente un contenuto di qualità: molti e interessanti gli esempi in questo senso sia del mercato italiano (il volumetto allegato a Il Giornale, il periodico allegato a Il Sole 24 ore), sia a livello europeo (come i casi “The Guardian” e “Le Monde”). Internet non sempre fornisce contenuti innovativi e originali, ma prevalentemente testi copiati, sulla carta spesso si trovano idee e innovazioni. E restano nella memoria.
Questo vale non solo per i giornali, ma anche per i periodici che hanno vissuto una profonda crisi soprattutto in termini di volumi. Anche in questo caso regna sovrano il contenuto: un contenuto di nicchia però, destinato ad un pubblico selezionato. Importante anche la confezione: c’è spazio per volumi curati, eleganti e ben stampati, ma sempre inattaccabili sotto il profilo della qualità dei contenuti.
Il futuro dei giornali e dei periodici è un percorso che, guardando paradossalmente al passato, deve puntare decisamente sulla qualità dei contenuti e prevedere anche un necessario aggiustamento dei prezzi per garantire la sostenibilità del business.
Nella foto 1 Paolo Lironi. Nella foto 2, da sinistra Cristiano Militello, Christian Rocca, Paolo Mieli e Andrea Favari