Un’etichetta sovrapposta a un’altra, con la quale interagisce creando un gioco comunicativo sorprendente. “Il paesaggio dentro” è il nome dell’etichetta realizzata da Luxoro per il 2017, studiata da Mario Di Paolo, fondatore e direttore artistico della boutique creativa Spazio Di Paolo. L’etichetta impreziosirà le bottiglie di vino bianco illivio, della cantina Livio Felluga, e sarà visibile anche sullo stand dell’omonima cantina in occasione della 51ma edizione di Vinitaly.
“Siamo giunti alla settima edizione del nostro progetto Etichetta Luxoro”, afferma Jana Kokrhanek, ad di Luxoro. “Un progetto che ogni anno prevede la creazione di un’etichetta, realizzata esclusivamente per la nostra azienda, insieme a una cantina di rilievo nel panorama nazionale. Quest’anno abbiamo scelto illivio dell’azienda friulana Livio Felluga. La progettazione dell’etichetta è stata affidata a Mario Di Paolo, designer capace ed eclettico, che ha saputo raccogliere la sfida di quest’anno e ha creato un’opera unica, superando i confini del noto, del già visto, da molteplici punti di vista. Il risultato è al tempo stesso semplice e sorprendente: due etichette sovrapposte che interagendo in modo sinergico creano un magico gioco per la vista e il tatto”.
La prima etichetta, quella che appare osservando la bottiglia frontalmente, è un foglio di carta naturale bianca, dai toni caldi, sul quale appaiono in rilievo i contorni del territorio dei colli orientali friulani, simbolo iconografico della “Livio Felluga”. Una cornice dorata stampata racchiude il nome della cantina e accoglie, su un lato, la contro-etichetta, donandole un ruolo da protagonista, bella da vedere e da toccare, sottraendola al suo ruolo tecnico e normalmente relegata sul retro della bottiglia.
La prima etichetta ha un lembo che consente di sollevarla, rivelando uno specchio dorato che inonda di luce gli occhi dell’osservatore. Qui fluttua il fregio della cantina che emerge in tridimensionalità, grazie a rilievi delicati e precisi, e fa da cornice al prezioso marchio del vino, illivio.
Sollevare la prima etichetta rivela anche la magica interazione che avviene fra i due fogli e che sorprende l’occhio che le osserva. I contorni e i simboli del territorio, presenti sotto forma di rilievi sul fronte della prima etichetta, appaiono sorprendentemente riflessi sullo specchio dorato della seconda. Stampati sul retro del primo foglio, infatti, si manifestano alla vista diventando perfettamente leggibili.
“Questo progetto prende forma dallo studio dell’oro, nella storia antica, e dallo specchio, nella filosofia con il tema del doppio, legati all’universo alternativo fatto di bellezza e divinazione”, narra Mario Di Paolo. “L’oro è da sempre sinonimo di luce. Nell’antichità ha avuto un legame indissolubile con il sole. Rappresentazione del divino per i popoli antichi e cristiani, è elemento naturale della terra, madre dei frutti che assicura da sempre all’intera umanità. Gli antichi egizi credevano che il sole fosse fatto di oro liquido; i primi cristiani rimanevano abbagliati dalla “manifestazione superiore” del divino, attraverso il potere riflettente dell’oro, entrambi erano sedotti dalla luce. L’oro utilizzato in questo progetto racchiude due elementi chiave: la luce e il paesaggio che riflette. La nobilitazione esercita così una doppia valenza, estetica e concettuale, il potere riflettente della superficie specchiante cattura l’anima del paesaggio e la fissa per sempre dentro di se”.
Attento e curato lo studio tecnico dell’etichetta, sviluppato in modo che i valori iconici della cantina, i rilevi presentati sul fronte, venissero abilmente abbinati ai valori concettuali ed evocativi del progetto. La riuscita finale del lavoro, è perciò dovuta anche a Eurostampa, azienda di consolidata esperienza nella produzione di etichette, capace di interpretare il concept dell’opera e di produrlo attraverso stampa a freddo, stampa a caldo e rilievo a secco.
“Il Paesaggio Dentro è effettivamente un lavoro frutto della collaborazione di tre attori: Mario Di Paolo, Luxoro ed Eurostampa”, conclude Jana Kokrhanek. “Grazie all’esperienza e alla competenza di ciascun soggetto, si è potuti giungere a questo risultato, assolutamente sorprendente, che ben si associano al vino creato nel 1998 dai figli di Livio Felluga, per il suo ottantacinquesimo compleanno.”