L’accordo è stato siglato venerdì scorso. E segna un altro passo avanti nel programma d’espansione nell’informazione locale di Dmail, la società (quotata al mercato MTA d Borsa Italiana) che fa capo alla famiglia Farina.
L’intesa, come spiega l’ad di Dmail, Alessio Laurenzano, ha permesso l’acquisizione da parte della controllata Dmedia Group del 60% della SGP, società fino ad allora partecipata integralmente dalle Associazioni Industriali di Novara e dall’Unione Industriale Biellese (ai quali resta pariteticamente una quota del 40%) che edita due testate molto radicate nel territorio piemontese: Il Corriere di Novara e l’Eco di Biella.
I due giornali, che hanno uscite pluri-settimanali e una diffusione media per edizione di circa 20 mila copie, entreranno a far parte del network (iNetweeK) che vanta il primato di essere il primo circuito di media locali in Italia con una sessantina di testate (di informazione locale ma anche commerciale), circa 420 mila copie diffuse alla settimana, 3,5 milioni di lettori, più di 600 giornalisti e circa 150 agenti commerciali al lavoro per le concessionarie pubblicitarie del gruppo. Un circuito nato alla fine degli anni Settanta con la prima storica testata: Il Giornale di Merate.
Da allora Dmail è cresciuta nel tempo, prima in Lombardia e poi in Piemonte, nel Veneto, in Liguria, Valle d’Aosta e Toscana. E la crescita è destinata a continuare tanto che dopo l’estate, anticipa Laurenzano, è previsto il lancio di cinque nuovi settimanali nel Veneto con l’obiettivo di arrivare ad un centinaio di testate nel triennio, aumentando sia la capillarità territoriale sia i ricavi, attualmente pari a circa 35 milioni di euro con le ultime acquisizioni.
Del resto, dopo aver ceduto l’anno scorso al gruppo bergamasco Percassi le attività extra-media (come quelle relative per esempio al settore degli oggetti utili e introvabili), Dmail si è concentrata sui giornali sia d’informazione sia commerciali, veicolati sia in forma cartacea sia in digitale, con portali interamente rinnovati nei contenuti e nella grafica ed arricchiti con video, applicazioni per tablet e smartphone per seguire le nuove esigenze di informazione.
In questo modo la famiglia Farina, da molti anni protagonista del settore della stampa di grandi tirature, è andata via via focalizzandosi sull’editoria a fronte di un deciso ridimensionamento del settore tipografico cui si è assistito nell’ultimo quinquennio. Non è un caso che un’altra società che fa capo ai Farina, la Dprint (che con Dmail intreccia solo una partnership commerciale) abbia rilevato dal fallimento le testate dell’ex gruppo Veneziani prima con l’affitto del ramo d’azienda e poi, a dicembre dello scorso anno, con l’acquisto definitivo. Solo una parte delle testate ex Veneziani, come precisa il direttore operation di Dprint Riccardo Galione, però è stata mantenuta (quella più affine anche alla vendita in abbinamento con i giornali di Dmail come Vero, Vero Cucina, Vero TV, Vero Salute e Home!) mentre il resto dei magazine (Top, Stop, Miracoli e Confessioni Donna) è stato ceduto all’editore Italicae Book.
Se la diversificazione nell’editoria ha permesso alla famiglia Farina di recuperare una parte dei ricavi persi con la tradizionale attività di stampa, dall’altra contribuisce anche ad “alimentare” le aziende grafiche del territorio. A cominciare dalle tipografie di proprietà, dove si concentra la stampa del 90% delle copie edite da Dmedia Group con le classiche rotative da giornali. Mentre le edizioni speciali (circa 500 all’anno) vengono invece affidate ad altri importanti rotativisti fra i quali la Effe Printing di Oricola, che fa capo come la Litosud a Mario Farina (foto), e che opera nella stampa di cataloghi e riviste in rotocalco con primari clienti quali il gruppo Espresso-Repubblica e Italia On Line nella storica commessa delle Pagine Gialle