La cura a base di un efficientamento organizzativo, riduzione dei costi e investimenti per rendere più performanti i gruppi stampa continua a funzionare. Così, dopo il ritorno all’utile nel 2015, anche i risultati 2016 del gruppo Litorama-In Print (due società separate sebbene risalenti allo stesso gruppo di azionisti) sono stati positivi.

 

Il bilancio dell’ultimo anno infatti, spiega l’ad Matteo Rossini (arrivato nel gruppo tre anni fa con il cambio di proprietà e artefice insieme con i suoi collaboratori del rilancio) ha visto un fatturato per In Print – l’azienda di Baranzate di Bollate specializzata nella stampa rotativa – di poco inferiore ai 36 milioni di euro con un Ebitda dell’8% e un utile netto di 818mila euro. Bene anche Litorama (che opera a Mazzo di Rho in particolare nella stampa di grande formato, offset e digitale, a partire dalle affissioni) con ricavi per 8 milioni di euro circa e anch’essa tornata profittevole. Un andamento che ha consentito di salvaguardare i livelli occupazionali: gli 88 dipendenti di In Print e i 38 di Litorama..

Anche il 2017, spiega Rossini, è partito positivamente per In Print che fa girare quattro rotative (una 64 pagine, una 48 e due 16 tutte di casa Manroland e che sono state efficientate in questi ultimi anni) che stampano commesse commerciali e in particolare i volantoni della Gdo che non sembrano conoscere crisi anzi le aspettative – con un eventuale ingresso di nuove catene di supermercati in Italia – sono di un possibile aumento degli ordini. “I primi cinque mesi – aggiunge l’ad di In Print- sono andati molto bene mentre a giugno abbiamo registrato un leggero calo”.

Al momento, nel Gruppo non sono previsti nuovi investimenti in macchine anche perché il lavoro svolto sugli attuali impianti per renderli più affidabili e performanti ha dato i frutti sperati.

Ma quale sarà il futuro del gruppo Litorama-In Print a livello azionario? Rossini, come amministratore, non affronta questo argomento perché si tratta di scelte che toccano ai soci. E quindi alla proprietà che fa capo a Raul Ferrante, ex socio di minoranza che tre anni fa aveva acquisito il controllo dell’azienda rilevando le quote dagli ex soci fondatori Casiraghi e Beltrame.

Negli ultimi mesi sul mercato sono corse voci di un interesse da parte di alcuni grandi gruppi di stampa in particolare del Centro-Nord che avrebbero studiato il dossier Litorama-In Print, in particolare per quanto riguarda la stampa roto-offset. Ma finora, sempre secondo le stesse voci, si tratterebbe solo di primi approcci che non avrebbero portato a nessun risultato concreto. Quindi bisognerà vedere in futuro se spunterà un nuovo partner o un nuovo proprietario per Litorama-In Print oppure l’azienda continuerà, come ora, a crescere e migliorare i risultati con l’attuale assetto azionario.