Un anno positivo, il 2017, per le industrie che producono astucci e scatole pieghevoli: fatturati in crescita di oltre il cinque per cento, in linea con la media delle imprese manifatturiere italiane. I dati del settore sono stati presentati lo scorso 13 novembre da Gifasp, Gruppo italiano fabbricanti astucci e scatole pieghevoli, durante i lavori dell’assemblea d’autunno.
Il report, presentato da Marcello Antonioni della società di ricerca StudiaBO e contenente i risultati economico-finanziari di 59 imprese italiane del settore (sia aderenti al Gifasp che non) desunti dai bilanci al 31 dicembre dell’anno scorso, segnala un nuovo punto di massimo nell’efficienza d’uso del capitale investito, anche se ancora su livelli inferiori al benchmark manifatturiero, e un incremento di circa il 4% nel numero degli addetti settoriali.
Il settore conferma livelli di marginalità superiori alla media delle imprese manifatturiere, con un 20% di aziende virtuose che hanno margine operativo lordo superiore al 15% del valore della produzione. Un’impresa del settore su tre mostra livelli di redditività (calcolati secondo il valore Roi che esprime quanto rende il capitale investito in quell’azienda e che si ottiene facendo il rapporto fra il risultato operativo e il totale del capitale investito operativo netto) nel 2017 superiori a 10; una su quattro registra un livello di autofinanziamento superiore al 10% del valore della produzione.
L’analisi dei bilanci d’esercizio segnala performance particolarmente favorevoli a livello di cluster merceologici per le imprese del settore specializzate nel segmento cosmetico, e a livello di cluster dimensionali per le medie imprese (50-99 addetti). Questo risultato non tiene conto dell’eventuale appartenenza a gruppi delle aziende. Andamento positivo anche per le imprese del settore che puntano sull’export (per almeno il 20% del fatturato), che beneficiano di tempi medi di incasso da clienti meno penalizzanti delle media del settore. Più difficile la situazione per le imprese di dimensioni minori (con meno di 50 addetti), che hanno condizioni reddituali e livelli di autofinanziamento inferiori a quelli delle medie e grandi imprese.
Specializzazione, vocazione internazionale e organizzazione finalizzata all’efficienza (con un ruolo distintivo del controllo di gestione) sono dunque i fattori premianti del settore emersi nel report annuale presentato da Gifasp, che opera dal 1960 come gruppo di specializzazione all’interno di Assografici (Associazione nazionale italiana industrie grafiche cartotecniche e trasformatrici).