In perfetta sintonia con le esigenze stilistiche del mondo della moda, Icma fornisce la soluzione alle richieste sia di art director, che devono rappresentare i concept di stagione nei materiali di comunicazione (in particolare inviti, brochure, look book, ecc..) sia di packaging designer per il confezionamento di nuovi prodotti, che dal mondo fashion traggono ispirazione.
Il gusto per la sperimentazione mette alla prova le tecniche in uso e spinge a modificarle fino a raggiungere effetti sorprendenti. Sono nate così le ultime collezioni di Icma che pongono al centro dell’attenzione la sostenibilità ambientale, utilizzando carte post-consumer waste, con in più tutta la ricchezza espressiva richiesta dai brand del lusso e dalle marche che si vogliono imporre all’attenzione di un pubblico sofisticato, ma ecologista.
Se sulle passerelle sono sfilati tanti imprimé, luminosi abiti con lustrini e paillette, se si è rivisto il rigore geometrico delle linee che si intersecano per formare i disegni del tartan e del Principe di Galles, se ha rifatto capolino il mitico pied-de-poule e il gigante pied-de-coq degli anni ’60, se si sono ammirati i nuovi brillanti toni di giallo, il vitaminico arancio e un rasserenane azzurro, ecco allora cosa aspettarsi sulla carta?
La riproduzione quasi fotografica di tutto questo, oppure la sua interpretazione per astrazione, molto più raffinata e intrigante, che lascia intuire la trama attraverso minuti segni. Effetti scintillanti ci ricordano il luccichio delle paillette, righe a rilievo si intrecciano per accennare a un formale Principe di Galles. Poi basta aggiungere colore e finitura e si vira verso lo scozzese.
Si può spaziare fra gli oltre 300 cilindri dell’archivio di Icma, o concentrarsi sulle 72 proposte nel catalogo Texture 01, con l’ausilio del sistema Tailor Made e con la relativa Tailor Guide non c’è praticamente tendenza che non possa essere afferrata in tempo per “essere di moda”.