Una riorganizzazione societaria per aumentare l’efficienza produttiva e ridurre i costi del gruppo Boost, importanti investimenti in nuove tecnologie e un piano industriale basato sul valore aggiunto dato dalla possibilità di realizzare in casa agende e notebook (ovvero i quaderni non datati) offerti sul mercato estero con il brand Castelli Milano e sul mercato nazionale con il brand Boost. Dopo due anni “impegnativi” nei quali, prima con l’acquisizione di Johnson dalla Arti Grafiche (aprile 2017) e poi di Lediberg (giugno 2018), ha costruito quello che oggi – con la fusione delle due società – è il gruppo Boost, Italian Moood, Marzio Carrara, il 43enne dinamico imprenditore bergamasco, guarda al 2019 con fiducia. Il nuovo gruppo, superate le sofferenze iniziali dovute ad uno squilibrio tra l’indebitamento e il patrimonio, ha chiuso il 2018 con ricavi per circa 135 milioni di euro e un risultato in attivo. E conta di fare ancora meglio quest’anno, soprattutto sul fronte della redditività.
Carrara, al quale il padre Carlo vent’anni fa aveva passato l’azienda di famiglia (Cpz di Costa di Mezzate) con alcune mirate acquisizioni realizzate negli ultimi anni ha dato vita al più grande stampatore al mondo di agende che ancora oggi, con il nuovo brand commerciale Boost, rappresentano più del 50% del core business dell’azienda ma che in futuro, nei piani di Carrara, dovrebbero perdere peso a favore del promettente mercato dei notebook non datati, prodotti per i quali Boost vuole essere il principale network del mercato c.d. promozionale nel quale, è convinto Carrara, la rete distributiva di Boost può essere anche un punto di riferimento per la vendita di altri articoli prodotti dagli Stati Uniti al Far East. E tutti “personalizzabili” da Boost che, grazie alle sue capacità produttive d’avanguardia e alla linea digitale installata al quartier generale di San Paolo d’Argon e presso gli stabilimenti in Inghilterra e Germania, può personalizzare sia agende che notebook on demand. Per il potenziamento e l’innovazione produttiva il piano della nuova Boost prevede inoltre importanti investimenti destinati a proiettare l’azienda nel futuro.
La nuova Boost, di cui Carrara è presidente e amministratore delegato e che ha un consiglio di amministrazione di cui fanno parte anche i soci Diego Pezzini e Paolo Della Volta, è oggi un gruppo con circa 1700 dipendenti, con quattro sedi produttive in Italia (due a San Paolo d’Argon, una a Seriate e quella di Tolentino con il brand Nazareno Gabrielli) e numerose filiali, anche dotate di capacità produttiva, all’estero (tra le altre, in Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Olanda, Polonia, Romania, Grecia, Emirati Arabi, Stati Uniti e Brasile).
Contemporaneamente, Carrara continua anche a guidare l’azienda di famiglia, Cpz (un centinaio di dipendenti e oltre 40 milioni di euro di fatturato), che opera nel settore della stampa commerciale presso lo stabilimento di Cenate Sotto e nel settore della stampa digitale (che consente di stampare su qualsiasi tipo di materiale, oltreché sulla carta) a Costa di Mezzate. Cpz vanta anni di costanti crescite a doppia cifra dei ricavi grazie anche agli investimenti in nuove macchine che hanno recentemente riguardato nuovi impianti digitali per stampare su carta e su altri materiali. È allo studio inoltre un nuovo investimento nel mondo offset di grande formato da aggiungere ai macchinari offset già presenti nello stabilimento di Cenate Sotto.