Complessivamente in buona salute. È il bollettino medico che il sesto Global trends report 2019 di drupa ha dato dell’industria della stampa mondiale. Basato su un’indagine condotta nell’ottobre 2018 su un campione di circa 850 partecipanti fra stampatori e fornitori, il “Printer Barometer” di drupa testimonia un comparto fiducioso, confermato da un saldo positivo del 27% effettivo nel 2018, nonostante la recessione globale, l’impatto dei media digitali e questioni eccentriche rispetto al settore della stampa, come la politica e le condizioni economiche, fra cui la Brexit in Europa o le guerre commerciali, che influiscono negativamente sull’andamento dei mercati globali.
I risultati non sono uniformi: il Nord America guida il mercato, Europa, Australia e Oceania stanno andando bene, Asia, Sud e Centro America e Medio Oriente sono cauti mentre l’Africa sta facendo fatica, non riuscendo a tenersi su risultati positivi nel 2018. Packaging e functional si dimostrano i settori di mercato più forti ma c’è un calo di fiducia tra gli stampatori commerciali dopo diversi anni di crescita dei risultati (saldo netto del + 20% rispetto al + 31% dello scorso anno). Anche i fornitori hanno mostrato crescente fiducia, dal +18% nel 2014 al +53% nel 2017, scesa per il 2018 al +28%. Le previsioni per il prossimo anno sono più prudenti, anche se comunque positive in tutti i casi.
Alla domanda “Come sono cambiati i ricavi, i prezzi, i margini e l’attività della tua azienda negli ultimi 12 mesi?” – fra le numerose su cui è stato costruito lo studio – i fornitori hanno affermato per la prima volta un saldo netto positivo globale sui prezzi, ammettendo però di essere ancora sotto pressione sui margini. Guardando alle prestazioni regionali, forse il risultato più sorprendente arriva dal Nord America, dove i fornitori sembrano aver fallito nel trasformare le benigne condizioni di mercato in fatturato e miglioramenti dei prezzi. Da sottolineare anche la netta riduzione rispetto al picco del 2017 delle vendite di attrezzature/materiale (da + 29% a + 11%) e aggiornamenti (in calo da + 18% a + 12%), nonostante i materiali di consumo e i servizi di assistenza e i ricambi abbiano contribuito alla crescita.
Andando più a fondo nei comparti del settore – secondo quanto riporta l’analisi di drupa -, l’offset a foglio risulta essere ancora la tecnologia di stampa più comune e presente nel 66% delle aziende partecipanti. Per quel che riguarda il packaging i volumi crescono anno dopo anno, mentre nel commercial è stato segnalato per la prima volta un deciso calo dei volumi. Per il digitale la tecnologia a toner è la più diffusa (il 48% degli stampatori ce l’ha), ma con l’eccezione della stampa funzionale, il tasso di crescita è in calo di anno in anno. Per la stampa tradizionale si abbassano le tirature e si riducono i tempi di consegna, mentre il numero di lavori continua a salire. Anche per la stampa digitale si accorciano i tempi di consegna, ma sono in aumento le tirature, così come il numero di lavori. Tuttavia, la percentuale di fatturato che viene stampata digitalmente avanza solo molto lentamente: nel 2013 il 23% degli stampatori ha riferito che la stampa digitale rappresentava oltre il 25% del fatturato, raggiungendo solo il 29% nel 2018. E solo il 20% degli stampatori dichiarava il fatturato della stampa digitale, separandolo dal resto della produzione, e un quarto delle aziende utilizzava dati variabili: solo l’1% in più rispetto al 2014.
Nonostante le complesse condizioni generali, quasi tutti i mercati e le regioni hanno visto gli stampatori investire di più nel 2018 che nel 2017. Gli stampatori di packaging e functional hanno avuto i risultati migliori, seguiti a ruota da quelli commerciali ed editoriali. Per quel che riguarda l’online printing, nel 2014 un quarto dei partecipanti all’indagine drupa aveva una piattaforma di web to print. Il numero è rimasto stabile nel 2018, ma è aumentata la percentuale di fatturato derivante dall’online: nel 2014 il 17% dei partecipanti riferiva un fatturato di oltre il 25%, nel 2018 quella percentuale di partecipanti è aumentata al 23% (imballaggio dal 5% al 19% e editoria dal 13% al 28% nello stesso periodo).
In generale, conclude il report di drupa, l’industria mondiale della stampa gode di buona salute: quasi tutti gli indicatori significativi sono cresciuti negli ultimi cinque anni e molte delle sfide che il comparto si ritrova ad affrontare sono determinate da fattori esterni, come la situazione economico-politica internazionale. Ci sono Paesi che registrano segno positivo e altri che fanno più fatica, ma l’intero mondo della stampa sembra aver ritrovato la fiducia dopo il duplice colpo, inferto dalla recessione e dall’impatto del digitale, degli ultimi dieci anni.