Nasce in Veneto la foresta dell’Associazione Italiana Scatolifici (Acis) creata in collaborazione con Treedom – piattaforma web che permette di piantare un albero a distanza e seguirlo online e che dalla sua fondazione, nel 2010, ha piantato più di 500 mila alberi in Africa, America Latina, Asia e Italia -, per dare un contributo concreto alla riforestazione delle aree devastate dal maltempo nell’ottobre dello scorso anno. Un progetto di sostenibilità ambientale condiviso tra tutti gli associati e che vede l’Acis come primo player della filiera della carta e cartone a investire in una propria foresta, che nasce oggi con 100 alberi.
Gli effetti dell’ondata di maltempo del 2018 vennero giudicati addirittura peggiori dell’alluvione del 1966: i danni sono stati valutati in 1 miliardo e 769 milioni di euro solo per il Veneto e si stima che siano stati abbattuti 8,6 milioni di metri cubi di legname su una superficie di 41 mila ettari. Il progetto nasce dalla consapevolezza che la filiera degli imballaggi cellulosici vada rispettata e protetta, non solo attraverso le catene di custodia delle foreste e a un efficiente riciclo, ma anche finanziando iniziative di riforestazione sul territorio italiano. «È un progetto che rafforza il nostro impegno verso l’ambiente e ci permette di ricordare a tutti un messaggio molto importante, che è quello che abbiamo scritto sugli alberi della nostra foresta: ‘Gli imballaggi in cartone amano l’ambiente’», spiega Riccardo Cavicchioli, presidente dell’associazione.
Treedom sta sviluppando questo progetto di riforestazione con il partner tecnico Veneto Agricoltura – agenzia veneta per l’innovazione del settore primario – che gestisce la produzione vivaistica di migliaia di nuove piantine di specie autoctone come faggi, aceri, abeti rossi, abeti bianchi, larici, frassini maggiori, betulle, sorbi degli uccellatori, di garantita provenienza locale. Gli alberi cresceranno in vivaio e verranno piantati (e geolocalizzati) nel corso del prossimo autunno.
Nella foto: la piana di Marcesina, in Veneto, la zona in assoluto più colpita dai danni da vento, con 800 mila metri cubi di legname caduti a terra