Il traguardo che la nuova proprietà (il fondo Bain Capital) del gruppo Fedrigoni vorrebbe tagliare è quello della (qualche anno fa sospesa) quotazione in Borsa. Ma prima dello sbarco in Piazza Affari la società veronese sarebbe pronta a realizzare altre acquisizioni dopo quella nel 2018 del gruppo Cordenons, specializzato in carte speciali. E sul mercato corrono già rumor su possibili “prede” tra cui – senza per ora alcuna conferma – il gruppo Favini, tra i cui soci c’è il fondo di private equity Orlando. Ma Fedrigoni, sempre secondo le stesse voci, starebbe guardando anche ad acquisizioni in Europa, in particolare in Francia.
Intanto però l’azienda potrebbe cedere alcuni asset non ritenuti core business come ad esempio la divisione banconote e sicurezza per la quale sarebbe stato affidato un mandato esplorativo alla boutique di consulenza Poyry. Una cessione, determinata dalla crisi che sta attraverso il settore della stampa di banconote che qualora andasse in porto, coinvolgerebbe circa 140 lavoratori nello stabilimento fabrianese di Vetralla, l’unico del gruppo dedicato alla realizzazione di euro e denaro di conio straniero. “Viste – si legge in una nota di Bain Capital – le manifestazioni di interesse ricevute da altri operatori per possibili joint venture o partnership nel comparto sicurezza relativo alle banconote, il gruppo ha dato mandato ad un soggetto terzo di raccogliere queste richieste per valutare eventuali sinergie. Le trattative e le operazioni condotte non perdono mai di vista la salvaguardia dei posti di lavoro”.
Sarà un advisor esterno, dunque, a verificare se ci sono i presupposti per la cessione ed eventualmente con quale formula. Ma la possibile cessione, nonostante le rassicurazioni del gruppo sulle salvaguardie occupazionali, ha già fatto scattare l’allarme tra i lavoratori e i sindacati dello stabilimento marchigiano. Anche perché gli ultimi segnali convergerebbero nella direzione di un forte rallentamento produttivo. Ad oggi, infatti, il lavoro sarebbe certo solo fino a fine anno per carenza di commesse, tanto che da lunedì 15 luglio dopo oltre mezzo secolo, secondo quanto riportato da organi di stampa locale citando fonti sindacali, sarebbe stato abolito il ciclo continuo sette giorni su sette. Al contrario di quanto accadeva in passato quando l’azienda non si fermava neanche per le ferie estive, sarebbe anche previsto lo stop dal 7 al 20 agosto con la chiusura di tutti i siti del polo territoriale, ovvero i due fabrianesi di Vetralla e Rocchetta e le fabbriche delle località maceratesi di Castelraimondo e Pioraco.
Per questa situazione nei giorni scorsi le RSU degli stabilimenti del gruppo Fedrigoni di Fabriano (nella foto), Rocchetta, Pioraco e Castelraimondo, unitamente alle strutture territoriali, confederali e di categoria di Uil, Cgil e Cisl hanno espresso forte preoccupazione per la situazione degli stabilimenti marchigiani. E oggi (24 luglio) sarebbe previsto un incontro con l’azienda a Verona per capire il futuro degli impianti marchigiani in attesa che a breve, come annunciato, Fedrigoni presenti il nuovo piano industriale.
Nei giorni scorsi, intanto, Fedrigoni ha comunicato una serie di nuovi ingressi nel management del gruppo leader in Europa nella produzione di carte speciali per packaging, etichette, stampa, ologrammi e carte di sicurezza. Nell’ottica “di potenziare il top management con profili di esperienza internazionale e competenze trasversali in grado di traghettare il gruppo verso obiettivi di consolidamento e di crescita”, spiega una nota sono entrate in azienda a maggio tre prime linee che riportano direttamente al nuovo amministratore delegato, Marco Nespolo, in Fedrigoni da novembre in seguito all’acquisizione da parte di Bain Capital. I nuovi ingressi sono quelli di Monica Magrì come Chief HR Officer, Fulvio Capussotti come Managing Director della Divisione Pressure Sensitive Labels e Alessandro Baroni in qualità di Corporate Development Director. Inoltre, aggiunge la nota, la divisione Paper è stata rafforzata con l’ingresso, tra gli altri, di due manager di comprovata esperienza. Mario Naldini come Operations Director mentre nuovo General Manager di Fabriano è Jacques Joly, personaggio noto tra gli addetti ai lavori per avere ricoperto lo stesso ruolo in due aziende di spicco nel settore delle carte di pregio, del colore e dell’arte, le francesi Canson e Pebeo.
di Achille Perego
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