Una nuova sede – l’ottava del Gruppo dopo quelle di Faenza, Milano e Carpi, dei tre uffici commerciali in Italia e in Europa e della sede operativa di Parigi – nel cuore di New York. Faenza Group, azienda che da oltre 40 anni si occupa di progettazione e stampa di libri, cataloghi, magazine e packaging di design e di lusso, da pochi giorni ha inaugurato la sua prima sede statunitense, con l’obiettivo di incrementare l’export e le partnership con i clienti statunitensi.

Situato al numero 521 West della 26th Street accanto a una galleria d’arte e a due passi dall’Empire State Building, l’apertura del nuovo ufficio è l’esito di un processo di collaborazione tra l’azienda italiana e il mercato statunitense, iniziato già nei primi anni del 2000 e intensificatosi in questo ultimo periodo. Solo negli ultimi 12 mesi l’azienda ha stampato, tra gli altri, il libro fotografico del New York Police Department e per Christie’s ha progettato e stampato “My Time”, un libro che è diventato una vera e propria opera d’arte. Infine, quest’estate, è stata scelta da Michael Stipe, ex frontman e leader dei R.E.M., per stampare il suo ultimo libro fotografico in offset H-UV.

«Quello statunitense è un mercato competitivo dal punto di vista delle competenze, anche in termini di prodotto. Il Made in Italy che portiamo noi non è tanto della fase di stampa, quanto in tutta la parte di artigianalità che mettiamo nella finitura del prodotto e nella ricerca delle soluzioni innovative», spiega Claudio Rossi, ceo di Faenza Group, che alla domanda se questa di New York sia solo la prima di altre future sedi negli Stati Uniti, risponde: «Parliamo di un mercato enorme, la nostra idea è di seguire un certo tipo di target, quello dei coffe table book di alta gamma e dei cataloghi di moda e lifestyle, per cui un ufficio al momento è sufficiente. Cerchiamo di capire come va il mercato, non è escluso che si possano aprire altre sedi in altre location: è un’idea che non ci precludiamo».

Il nuovo ufficio newyorkese inizia la sua attività con due designer e un commerciale, “reclutati” negli Usa per trovare nuovi clienti e accompagnarli nelle loro scelte presentandogli novità e le potenzialità delle tecnologie, in una sede che, come la definisce Rossi, si presenta come “una galleria della comunicazione offline”. «L’apertura di questa nuova sede a New York per noi è un punto di partenza e non di arrivo. Continueremo a lavorare duramente per esportare il Made in Italy e il nostro expertise in tutto il mondo, valorizzando le idee e i progetti dei nostri clienti con prodotti di comunicazione stampata all’avanguardia», conclude Rossi.