Lettera di Carmelo Roberto, managing director di Marks-3zet Italia
Non mi sono mai trovato in una situazione simile. È tutto molto surreale perché stiamo affrontando qualcosa di nuovo e “invisibile” e che ancora non sappiamo come gestire. In tutta onestà, la prima cosa che mi interessa è di tutelare soprattutto la salute di chi lavora, quindi il team di Marks-3zet Italia e dei nostri clienti, fornitori, collaboratori e partner con cui ci incontriamo – o meglio incontravamo – spesso… il resto viene necessariamente dopo.
Qui in Marks-3zet – distributore ufficiale di lastre “Waterless” Toray, inchiostri UVHUVLED UV T&K TOKA, Inchiostri Convenzionali Vanson – fin dalla terza settimana di febbraio 2020, per fortuna e forse per intuizione, ci siamo mossi anticipando leggermente i tempi e lo stato di emergenza vero e proprio che si è venuto a creare in seguito. All’interno dell’azienda abbiamo cercato di andare incontro alle esigenze di tutti i componenti del team di Marks-3zet Italia, organizzandoci con quanto necessario per poter continuare a svolgere la nostra attività in “smart-working”, ognuno dalla propria abitazione, cercando in particolar modo con i commerciali, il back office e i consulenti tecnici di essere costantemente al telefono e reperibili per tutti i clienti in Italia, al fine di rassicurare di non aver alcun problema dal punto di vista della fornitura della merce per consentire la produzione, per eventuale consulenza tecnica ma soprattutto per scambiare pareri e parole di conforto in questo scenario anomalo per tutti.
Ovviamente abbiamo dovuto ridurre le riunioni e gli incontri con partner e fornitori in azienda, sanificando gli ambienti e chiedendo al team di usufruire quanto più possibile dello smart-working. I più “danneggiati” siamo stati noi (me incluso) responsabili commerciali e tecnici, perché ci siamo dovuti privare delle “visite” ai clienti/alle aziende (per tutelare loro e noi stessi) e quindi privati del rapporto umano costante e necessario (che per fortuna in Italia ha ancora un grande valore) per trasferire sempre informazioni, notizie e novità utili agli stampatori e per avere un confronto costante; abbiamo dovuto necessariamente trasformare le visite in telefonate e video conference. Inoltre essendo noi già organizzati con un magazzino e una logistica esterna, oltre ad essere abituati a lavorare con i fornitori principali che si trovano in Giappone, siamo stati pronti a rispondere con un magazzino “sovraccarico” di materiale, utile a soddisfare almeno 3 mesi di fabbisogno dei nostri clienti abituali, oltre a poter continuare a garantire i servizi di carico e scarico merce, e quindi l’invio quotidiano dei prodotti alle aziende di stampa. Per il magazzino e per la logistica ci serviamo di un partner specializzato in Lombardia (Bisi Logistica), che garantisce sempre la disponibilità di una o più risorse in grado di ricevere e processare gli ordini, quindi spedire il materiali ai clienti, ogni giorno. E sempre in ambito di logistica e magazzino, fin dal 2016 abbiamo implementato il servizio di “consumption-stock” che forniamo ai nostri partner e rivenditori affidabili e consolidati, presenti in cinque regioni d’Italia, da nord a sud, proprio per avere merce sempre disponibile per i clienti in tutta Italia, sia dal nostro magazzino principale di Milano ma anche presso i magazzini dei nostri partner regionali.
In conclusione, la cosa positiva è che finalmente stiamo tutti un po’ imparando il lavoro “smart”. Stanno cambiando le regole anche del nostro lavoro e cambieranno molto probabilmente anche quelle del mercato in generale e certamente dell’industria grafica. Intanto volendo cogliere altri aspetti positivi, certamente si riduce lo stress legato ai viaggi di lavoro, si inizia finalmente ad utilizzare la tecnologia in maniera seria, soprattutto per incontri e riunioni di 2/3 ore in videoconferenza, evitando inutili e dispendiosi viaggi in auto, treno o aereo. Dunque si limita lo stress e si impara a salvaguardare anche il portafoglio dalle spese di viaggi e trasferte, evitabili almeno in alcuni casi, e anche l’ambiente, inquinando di meno. Insomma impariamo a cogliere il lato positivo anche da questa esperienza in uno stato di emergenza globale, che mi auspico come tutti voi che termini presto e ci riporti alla “normalità”.