Credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari, per l’acquisto della carta per la stampa dei giornali e per i servizi digitali di imprese editrici. E ancora un nuovo regime di forfettizzazione delle rese dei giornali e un bonus una tantum per le edicole. Sono queste le principali misure legate al mondo editoriale previste dal Decreto Rilancio firmato ieri, martedì 19 maggio, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e dunque immediatamente in vigore. Misure in gran parte già annunciate dal sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella, lo scorso 29 aprile nel corso dell’audizione in commissione Cultura alla Camera. Eccole nel dettaglio.
Credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari (art.186)
Il Decreto Rilancio prevede che “limitatamente all’anno 2020” vi sia il credito d’imposta del 50% sugli investimenti pubblicitari entro il limite massimo di 60 milioni di euro (tetto di spesa). Il beneficio viene concesso nel limite di 40 milioni di euro per gli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche online, e nel limite di 20 milioni di euro per gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche locali e nazionali, analogiche o digitali, non partecipate dallo Stato.
Regime di forfettizzazione delle rese dei giornali (art.187)
Limitatamente al 2020, per il commercio di giornali quotidiani e di periodici e dei relativi supporti integrativi, l’imposta sul valore aggiunto può applicarsi in relazione al numero delle copie consegnate o spedite, diminuito a titolo di forfettizzazione della resa del 95 per cento per i giornali quotidiani e periodici, esclusi quelli pornografici e quelli ceduti unitamente a beni diversi dai supporti integrativi. La stima del costo dell’operazione (dovuta alla perdita di gettito IVA) è di circa 13 milioni di euro per il 2020.
Credito d’imposta per l’acquisto della carta dei giornali (art. 188)
Per il 2020 alle imprese editrici di quotidiani e di periodici iscritte al registro degli operatori di comunicazione (ROC) è riconosciuto un credito d’imposta pari all’8 per cento della spesa sostenuta nell’anno 2019 per l’acquisto della carta utilizzata per la stampa delle testate edite, entro il limite di 24 milioni di euro per il 2020, che costituisce tetto di spesa. Il credito d’imposta non è cumulabile con il contributo diretto alle imprese editrici di quotidiani e periodici. Questa misura è coperta dalle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, che per queste finalità è incrementato di 24 milioni di euro per il 2020. Il sottosegretario all’Editoria Martella aveva preannunciato, in audizione alla Camera, un «credito di imposta per l’acquisto della carta per i giornali, sul quale stiamo lavorando con il ministero dei Beni Culturali per estenderlo eventualmente anche al libro». Stando a quanto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, l’ipotesi di un’estensione di questo credito d’imposta all’acquisto della carta per la stampa di libri, alla fine non ha trovato spazio nel Decreto Rilancio.
Bonus una tantum per le edicole (art. 189)
Un contributo una tantum fino a 500 euro, entro il limite di 7 milioni di euro per l’anno 2020 (che costituisce tetto di spesa) per gli edicolanti (“persone fisiche esercenti punti vendita esclusivi per la rivendita di giornali e riviste”) non titolari di redditi da lavoro dipendente o pensione per gli oneri straordinari sostenuti per lo svolgimento dell’attività durante l’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del Covid-19. Un sostegno economico che verrà concesso previa istanza diretta al dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio di ministri. Nel caso di insufficienza delle risorse disponibili rispetto alle richieste ammesse, si procede alla ripartizione delle stesse tra i beneficiari in misura proporzionale al contributo astrattamente spettante (cioè ai 500 euro). Il contributo non concorre alla formazione del reddito. Le modalità, i contenuti, la documentazione richiesta e i termini per la presentazione della domanda saranno stabiliti con decreto del presidente del consiglio dei ministri, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto Rilancio. La stima di spesa per questa misura è di 7 milioni di euro per l’anno 2020 dalle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, che proprio a questo scopo è incrementato di 7 milioni di euro per l’anno corrente.
Credito d’imposta per i servizi digitali (art. 190)
Per l’anno 2020, alle imprese editrici di quotidiani e di periodici iscritte al registro degli operatori di comunicazione e che occupano almeno un dipendente a tempo indeterminato, è riconosciuto un credito d’imposta pari al 30 per cento della spesa effettiva sostenuta nell’anno 2019 per l’acquisizione dei servizi di server, hosting e manutenzione evolutiva per le testate edite in formato digitale e per Information Technology di gestione della connettività. Il limite è posto a 8 milioni di euro per l’anno 2020 e nel caso di insufficienza delle risorse disponibili rispetto alle richieste ammesse, si procede alla ripartizione delle stesse tra i beneficiari in misura proporzionale al credito d’imposta astrattamente spettante. Il credito d’imposta è alternativo e non cumulabile, in relazione a medesime voci di spesa, con ogni altra agevolazione prevista da normativa statale, regionale o europea salvo che successive disposizioni di pari fonte normativa non prevedano espressamente la cumulabilità delle agevolazioni stesse.
Il Decreto Rilancio prevede infine un fondo emergenze emittenti locali: 50 milioni di euro per il 2020 per l’erogazione di un contributo straordinario per i servizi informativi connessi alla diffusione del contagio da Covid-19.
La reazione della Fieg
«Esprimiamo apprezzamento al Governo e al Sottosegretario Martella per le misure per l’editoria presenti nel decreto “Rilancio”, perché costituiscono un significativo riconoscimento del ruolo e della funzione della stampa nel nostro Paese in un momento di particolare criticità per tutti gli italiani», ha commentato il Presidente della Federazione Italiana Editori Giornali, Andrea Riffeser Monti. «Nel decreto sono previste alcune importanti misure. Il potenziamento degli incentivi per la pubblicità sui giornali, con il credito d’imposta del 50% sul totale degli investimenti del 2020 (invece del 30% sulla parte incrementale), il regime straordinario di forfettizzazione delle rese portato al 95%, il credito di imposta per le imprese editrici di giornali per l’acquisto della carta utilizzata per la stampa e per l’acquisizione di servizi digitali, l’assegnazione di un aiuto a fondo perduto alla rete di vendita, costituiscono un utile insieme di interventi per sostenere il settore investito da una crisi senza precedenti», ha aggiunto Riffeser.
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