Una notizia incoraggiante per gli stampatori di prodotti editoriali. Perché, superata la fase più dura della pandemia e quindi quella del lockdown, con le librerie chiuse e le vendite affidate unicamente al canale online, il mercato del libro da maggio a luglio ha rialzato la testa. I dati, presentati il 28 luglio con un video sul sito dell’Associazione italiana editori (e riferiti all’indagine condotta insieme con Nielsen e IE-Informazioni Editoriali fino all’11 luglio) mostrano infatti, come ha spiegato il presidente di Aie Ricardo Franco Levi “incoraggianti segnali di ripresa”.

Per Levi (nella foto a sinistra), a tre mesi dalla riapertura delle librerie dal periodo più duro affrontato dal settore a causa dell’emergenza Covid-19, in fondo al tunnel si vede “una luce che ci dà speranza di tornare alla normalità”. Il settore ha dimostrato di saper resistere e “il mercato del libro indica una via verso la ripartenza a tutta l’economia e la società italiane”. All’11 luglio, infatti, la perdita di fatturato anno su anno dell’editoria varia e tenendo conto dei prezzi di copertina, ha spiegato Giovanni Peresson dell’Ufficio studi Aie, si è ridotta all’11%. Una perdita praticamente dimezzata rispetto al -20% registrato al 18 aprile.

In una precedente ricerca a cura del Centro per il Libro e la Lettura e AIE sui consumi culturali durante il lockdown, pur in un quadro in cui la lettura di libri cedeva il passo rispetto alla necessità di informazioni, al lavoro e alla didattica a distanza e a un aumento dei consumi televisivi, era emerso che gli italiani che prevedevano di leggere più libri nella seconda parte del 2020 di quanto non avessero fatto nei mesi di chiusura, erano quasi 5 punti percentuali (4,7%) in più di quelli che pensavano di ridurre il tempo dedicato a leggere. Al contrario, i “pessimisti” prevalevano sugli “ottimisti” nelle prospettive di andare a teatro (-39 punti), ad ascoltare concerti (-36), al cinema (-28) e a visitare musei e mostre (-27).

Il mercato del libro nei canali trade (librerie, store digitali, grande distribuzione) quindi nella prima metà del 2020 (con data di riferimento sempre l’11 luglio) valeva 533 milioni di euro, in calo dell’11% rispetto ai 600 milioni dello stesso periodo del 2019. Ma al 18 aprile, dati della precedente indagine, la perdita cumulata dell’anno era ben più superiore e pari al 20% (363 milioni rispetto ai 455 dello stesso periodo dell’anno scorso). Il dimezzamento della perdita, rileva l’Aie, è dovuto al fatto che da metà giugno gli italiani sono tornati a comprare in librerie e grande distribuzione quanto nell’anno precedente, mentre gli acquisti online sono aumentati rispetto al 2019, consentendo così un primo recupero delle quote perse nei mesi precedenti.

Pur fornendo un dato parziale, le librerie e gli store online che fanno parte del circuito Arianna, che non comprende Amazon e la catena Giunti (fonte: ibuk.it, IE-Informazioni Editoriali), dopo aver registrato un picco negativo del meno 70% nelle vendite settimanali tra marzo e aprile, dalla metà di giugno sono tornate a vendere all’incirca quanto l’anno precedente, con una punta del +2,5% nella settimana che si è chiusa il 19 luglio. Sommando Amazon, di cui però Aie non dispone di dati puntuali settimana per settimana, il risultato dell’ultimo mese sarebbe nettamente positivo.

Sempre riferendosi ai dati fino all’11 luglio, le vendite nei canali fisici (librerie e grande distribuzione) hanno, ha spiegato sempre Peresson, recuperato quote di mercato rispetto al 18 aprile, passando dal 52% al 56%, mentre gli store online sono scesi dal 48% al 44% e a marzo, nel pieno del lockdown, avevano toccato una punta del 73%. Nello stesso periodo del 2019, i canali fisici erano al 70% e gli store online al 30%. Quindi, a fronte di questo recupero a tre mesi dalla riapertura dei punti vendita fisici, saranno i prossimi mesi, secondo l’Aie, a dire se il recupero di librerie e grande distribuzione continuerà o se i mesi di chiusura hanno accelerato un processo di rafforzamento dei canali online che era già in corso negli anni precedenti. La presentazione integrale e i materiali dell’indagine Aie-Nielsen-IE, sono disponibili sul sito Aie.

Di Achille Perego

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