Perdite più contenute rispetto alle previsioni e primi spiragli di ripresa. È quanto emerge dai dati di pre-consuntivo dell’esercizio 2020 forniti dall’ufficio Studi di Acimga (Associazione dei costruttori italiani di macchine per l’industria grafica, cartotecnica, cartaria, di trasformazione e affini): le macchine per la stampa, la cartotecnica e il converting hanno raggiunto quest’anno un fatturato di esercizio di 2,36 miliardi di euro, registrando un calo globale del 16,7% rispetto al 2019, con la quota dell’export (i mercati esteri rappresentano il 60% del fatturato del settore) che incide con una flessione contenuta al 14,4% pari a 1,45 miliardi di euro. Più marcato il segno negativo nelle forniture relative al mercato interno: -20,2% pari a 910 milioni di euro, una perdita più contenuta rispetto a quella dell’industria della meccanica strumentale italiana che segna, secondo le stime di Federmacchine, un -27%.
L’incremento dei consumi di prima necessità e delle consegne a domicilio permetterà al settore dello sviluppo di tecnologie e di macchinari per la produzione di imballaggi (di cui l’Italia è tra i primi tre produttori al mondo insieme a Germania e Cina), di chiudere l’anno con perdite inferiori alle previsioni, precisa una nota dell’associazione confindustriale che aggrega 84 aziende per un settore che vale circa 3 miliardi di fatturato. «L’industria italiana delle macchine grafiche e cartotecniche contiene il segno negativo, causato dalla pandemia, grazie al packaging. Auspico che il Governo riconosca il ruolo strategico che ha avuto il packaging in questa fase così critica della nostra economia e accantoni nel futuro ipotesi quali la “plastic tax” che getterebbe l’intero settore in una grave crisi», ha commentato Aldo Peretti, presidente di Acimga. «Guardiamo ora con attenzione e con fiducia alle scelte che il Governo si appresta a fare a sostegno della ripresa e, soprattutto, gli investimenti sull’innovazione che garantiranno alle nostre imprese l’inderogabile trasformazione green e digitale 4.0», ha aggiunto Andrea Briganti, direttore generale di Acimga.