Non sarà più la famiglia Bramucci a controllare il gruppo Gpack. La società leader nel settore della produzione di packaging per il mercato luxury, pharma, cosmetico e food & beverage nonché nella produzione di espositori da banco e da terra e di stampe per affissioni pubblicitarie, cresciuta a colpi di acquisizioni negli ultimi anni, vedrà infatti come nuovo, principale azionista Oxy Capital. La management e investment company specializzata nella riconversione industriale di medie aziende italiane fondata nel 2015 da Stefano Visalli ed Enrico Luciano, professionisti con decenni di esperienza in consulenza di direzione in McKinsey e ruoli manageriali.
Il passaggio azionario è la diretta conseguenza degli accordi, siglati nei giorni scorsi e annunciati con un comunicato, di ristrutturazione del debito ex Art182bis tra la società Gpack e i suoi creditori finanziari. L’operazione di ristrutturazione – spiega la nota – vede in Oxy Capital e illimity Bank (il gruppo fondato e guidato da Corrado Passera che era già intervenuto lo scorso ottobre con l’erogazione di finanza d’urgenza) i perni del percorso di rilancio di Gpack che opera attraverso 6 stabilimenti produttivi con circa 370 dipendenti.
Il gruppo era nato a fine 2015 dalla fusione tra Cartotecnica Goldprint e GPP Industrie Grafiche e diventato Gpack nel 2017, con il quartier generale a Trucazzano. Sempre nel 2017 era iniziata la crescita per linee esterne con l’acquisizione della francese AllioraCoffrets da Oaktree, poi della bergamasca Silton e quindi della Interpack di Pomezia.
Dopo la campagna di acquisizioni, Gpack ha iniziato a riscontrare un calo della profittabilità da attribuire in via principale a un ritardo nel processo di ristrutturazione e integrazione delle aziende acquisite nel corso degli ultimi anni e agli effetti sui mercati di sbocco dell’emergenza sanitaria Covid-19. Tanto che il 2019 era stato chiuso con un fatturato in crescita a 89 milioni e un Ebitda di 1,5 ma con una perdita netta di 11 milioni, dopo gli oltre 5 milioni del 2018. Così, a fine 2019, il capitale netto era diventato negativo per 1,8 milioni a fronte di debiti finanziari, sebbene in calo, attestati a 26,6 milioni.
L’operazione, promossa e gestita da Oxy Capital e illimity, prevede quindi una ristrutturazione di circa 60 milioni di euro di debiti finanziari, oltre che verso i fornitori e il Fisco. L’immissione di nuova finanza in prededuzione, contemporaneamente al rimborso della finanza d’urgenza, al fine di supportare il rilancio aziendale, con un finanziamento di 14 milioni di euro che sarà erogato da illimity. Nuove linee di factoring, sempre messe a disposizione da illimity, per circa 18 milioni a cui si aggiungono ulteriori 3 milioni di linee di anticipo fatture messe a disposizione da Banco BPM che ha confermato il proprio supporto finanziario al gruppo. L’operazione prevede, inoltre, la conversione del credito finanziario esistente in strumenti di capitale al fine di consentire a Gpack di risanare la propria struttura patrimoniale.
Oxy Capital, che coinveste nell’operazione – spiega sempre la nota diffusa dopo la sigla degli accordi – apporterà la propria expertise manageriale e assumerà il ruolo di azionista di controllo del gruppo Gpack. Questa operazione conferma il modello vincente di cooperazione tra operatori di turnaround e creditori finanziari per il salvataggio e il rilancio di imprese italiane che attraversano la fase di ristrutturazione. In sintesi, il modello di partnership con le banche prevede che gli investitori (Oxy ed illimity) mettano a disposizione dell’azienda i mezzi finanziari e le competenze manageriali necessarie all’esecuzione di un nuovo Piano industriale e ne assumano la governance. I creditori finanziari che hanno giocato un ruolo rilevante nel creare le condizioni necessarie per il rilancio dell’azienda, concorrono all’operazione di salvataggio consolidando il proprio indebitamento convertendone una parte in strumenti partecipativi e condividendo il progetto di rilancio e la successiva valorizzazione dell’azienda al fine di massimizzare il recupero del proprio credito.
“illimity, grazie alla sua flessibilità di intervento – commenta Umberto Paolo Moretti, Head of Turnaround della banca – è in grado di supportare le aziende in tutte le fasi del processo di turnaround e attraverso gli strumenti più adeguati in base alla specifica situazione. Siamo molto felici di poter offrire la nostra expertise a un’azienda con piani ambiziosi ma sostenibili come Gpack”.
“Siamo molto felici di questa operazione che conferma la vocazione di Oxy Capital a supporto del rilancio di realtà industriali storiche del Paese, la partecipazione in Gpack va ad aggiungersi a quelle già oggi presenti nel nostro portafoglio tra cui Ferroli, Olio Dante e MStretch.”, spiega Stefano Visalli, presidente di Oxy Capital. “Siamo particolarmente lieti dell’opportunità avuta di ampliare la cooperazione operativa con illimity, una delle realtà primarie del settore dei crediti distressed, con cui già cooperiamo in Olio Dante e con cui abbiamo negli ultimi anni analizzato diversi dossier. Auspichiamo quindi di continuare a cooperare in futuro su altre operazioni nel settore dei crediti UTP a vantaggio del sistema produttivo italiano”, ha aggiunto Enrico Luciano, partner di Oxy Capital e case leader dell’operazione. “Siamo lieti di questa operazione che consente di superare l’attuale momento di difficoltà e di garantire continuità produttiva e nuovo impulso alla società nell’interesse dei suoi stakeholder principali, i dipendenti, i clienti ed i fornitori” hanno infine dichiarato Pierpaolo ed Elena Bramucci, che cedono così la gestione del gruppo ad Oxy per concentrarsi su altre attività, pur mantenendo un ruolo attivo nella gestione del gruppo con una quota di minoranza.
A seguito dell’Omologa del Tribunale di Milano, attesa entro l’estate, il gruppo Gpack sarà quindi controllato da Oxy Partners che ha definito un piano di crescita centrato sulla ricerca di una maggiore efficienza produttiva e lo sviluppo di prodotti ad alta sostenibilità ambientale.
di Achille Perego