Dalla sostenibilità sulla carta ad azioni concrete, a supporto di aziende italiane che mirano ad innovarsi rispettando l’ambiente. I risultati sono a medio e a lungo termine e consentono di posizionarsi al meglio sul mercato di riferimento.
Dopo l’approvazione del PNRR italiano e di quello di altri undici Paesi da parte della Commissione europea e dell’ECOFIN, è stato infatti adottato un altro importante volano per la crescita sostenibile dell’Italia e dell’intera Europa: il pacchetto di azioni incluse all’interno del programma “Green Deal Europeo”. Le proposte della Commissione hanno ad oggetto interventi in materia di clima, energia, uso del suolo, trasporti e fiscalità idonee a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, con l’obiettivo finale di rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.
Il primo intervento riguarda la revisione – in senso maggiormente restrittivo – del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) provenienti dalla produzione di energia elettrica e dalle industrie ad alta intensità energetica, fissando un prezzo ed un limite massimo per le emissioni di carbonio. Il provvedimento garantisce cospicui introiti per il bilancio comunitario che, nel prossimo futuro, saranno interamente destinati a sostenere progetti connessi al clima ed all’energia.
In secondo luogo, sono stati assegnati ad ogni Stato Membro obiettivi specifici – basati sulle condizioni di partenza di ciascuno Stato – di riduzione delle emissioni provenienti dalle PMI e dagli edifici, nonché di quelle derivanti dai processi agricoli, dal trattamento dei rifiuti e dal settore dei trasporti. Al fine di raggiungere la neutralità climatica per le attività agricole entro il 2035, la Commissione europea ha previsto di piantumare tre miliardi di alberi in tutta Europa, particolari cure sono rivolte al settore dei trasporti: le emissioni delle autovetture nuove immatricolate dovranno diminuire del 55% a partite dal 2030 e del 100% a partire dal 2035 rispetto ai livelli di quest’anno.
Sempre in tema di energia, la Commissione europea ha in programma la revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici, al fine di eliminare esenzioni obsolete e aliquote ridotte che potrebbero incoraggiare l’uso di combustibili fossili, in favore di nuove imposte ambientali. L’ultimo provvedimento proposto è, infine, l’imposizione di un prezzo del carbonio sulle importazioni di determinati prodotti in modo tale da contenere il rischio di rilocalizzare le emissioni a livello globale.
Le misure sono collegate e complementari tra loro e hanno come comune denominatore la volontà delle Istituzioni europee di garantire una transizione che renda l’Europa equa, verde e competitiva. Come dichiarato dalla Commissione europea, il Green Deal “trasformerà l’Unione europea in una società giusta e prospera, con un’economia di mercato moderna e dove le emissioni di gas serra saranno azzerate, e la crescita sarà sganciata dall’utilizzo delle risorse naturali”.
È la prima volta che un’istituzione internazionale presenta un piano di transizione green così radicale e strutturato. Un’occasione da non perdere per allinearsi con le aspettative dei clienti di domani.