Heidelberg Italia è la quarta country al mondo per fatturato, un successo significativo che ripaga il lavoro che sta svolgendo il team italiano dell’azienda

Heidelberg Italia ha raggiunto importanti traguardi nel 2024 grazie alla continua ricerca e sviluppo, all’ampliamento del portfolio di prodotti e servizi, alle collaborazioni con partner di eccellenza. I più simbolici concretizzati durante la scorsa edizione di drupa. Ce ne parla il Ceo, Marco Marangoni, rivelandoci l’efficacia del nuovo modello di management adottato dall’azienda. Un approccio che promuove il dialogo aperto e intergenerazionale tra le diverse funzioni aziendali e la collaborazione tra team di lavoro per la condivisione di know-how ed esperienze. Una collaborazione che arricchisce il management, migliora la qualità del lavoro dei dipendenti, di cui beneficiano anche i clienti, che percepiscono un team coeso e una visione condivisa, elemento cruciale per affrontare le sfide contemporanee del mercato.

Heidelberg nella sua conferenza che precede di un giorno l’apertura di drupa ha sempre offerto notizie da prima pagina, l’annuncio del vostro accordo con Canon ha confermato questa tradizione?

La collaborazione con Canon ha sicuramente sorpreso il mercato e l’interesse dimostrato dal pubblico di drupa 2024 ne è stata la conferma. L’accordo punta rafforzare l’offerta digitale di Heidelberg, soprattutto considerando che, pur collaborando con Ricoh per il segmento entry-level, era evidente la necessità di inserire nella nostra offerta una macchina più performante, in particolare nel formato B2 che oggi risulta strategico. Per Heidelberg Italia si tratta di un grande vantaggio: oggi possiamo mettere a disposizione dei nostri clienti un portfolio molto ampio e ben definito. Per quanto riguarda l’entry level del mercato, siamo coperti con le macchine toner Versafire, mentre per il segmento high-end, puntiamo sull’inkjet, con un focus sulla qualità. Nello specifico Jet Press è più orientata al packaging, mentre le soluzioni Canon si collocano in un segmento completamente diverso rispetto a quelle di Fujifilm, sia per formato sia per caratteristiche tecniche della macchina, offrendoci una nuova opportunità strategica.

      

Dunque l’antica dicotomia offset vs digitale oggi è più che mai un mito da sfatare?

Direi che la contrapposizione è ampiamente superata e oggi le due tecnologie possono considerarsi pacificamente complementari. Negli ultimi 25 anni, la offset ha fatto enormi progressi, riducendo significativamente il divario rispetto al digitale. Le macchine offset contemporanee, come quella presentata a drupa, offrono cambi lavori in tempi molto rapidi, avvicinandosi al digitale in termini di efficienza, anche se senza dati variabili. La digitalizzazione ha ridotto il gap tra le due tecnologie: oggi la connettività e la raccolta dei dati permettono di ottimizzare la produzione delle macchine offset riducendo gli sprechi e i consumi energetici, rendendo questa tecnologia più ecologica e adatta a sfruttare le agevolazioni governative. Inoltre, l’autonomous print è una realtà che consente di sopperire al problema della carenza di manodopera specializzata.

L’altra sorpresa di drupa 2024 arriva dal team di Heidelberg Italia, con la vendita della Speedmaster 106-P 21K a un cliente italiano. Un’emozione e simbolo dei tempi che cambiano?

Heidelberg ItaliaÈ stata davvero una forte emozione. Il percorso era stato avviato da tempo, ma è culminato a drupa 2024, rendendo il tutto molto significativo. Uno dei momenti più intensi è stato l’incontro in cui abbiamo firmato il contratto con il management di Athesia. Durante le foto di rito accanto alla macchina, l’onorevole Michl Ebner, amministratore delegato del gruppo Athesia, mi ha stretto la mano e ha detto: “La ringrazio per questa onorificenza che mi avete concesso.” È stato un momento bellissimo. Athesia ha installato la prima macchina di questo tipo in Italia e noi abbiamo ottenuto un risultato importante, soprattutto considerando che, solitamente, installazioni di questo tipo e in particolare le macchine presentate a drupa, vengono realizzate più frequentemente vicine all’headquarter Heidelberg. È stato un successo significativo, che ripaga il lavoro svolto dal team italiano negli ultimi quattro anni. Heidelberg Italia è la quarta country al mondo per fatturato, un risultato notevole. In quanto il mercato grafico italiano non è paragonabile a quello tedesco o statunitense. Inoltre, dato che Athesia è un grande gruppo editoriale, questa installazione può considerarsi un omaggio al libro stampato in offset.

Sul fronte digitale sempre a drupa avete finalizzato la vendita ad Ancora…

Arti Grafiche Ancora installa Jet Press 750SCon Ancora stavamo lavorando da tempo, stava valutando diverse tecnologie e, dopo vari incontri e verifiche sulla qualità del prodotto e sulla produttività della macchina, la scelta è ricaduta su di noi e sulla JetPress 750S di Fujifilm. Questo anche grazie a una relazione storica importante, visto che Ancora è un cliente di riferimento nel mercato. La macchina è già operativa e sta ottenendo ottimi risultati, il che è motivo di reciproca soddisfazione. La collaborazione con Fujifilm è strategica per noi e abbiamo diversi progetti in corso che contiamo di concretizzare a breve.

Al netto del vostro successo a drupa, come sono andare le vendite nel 2024 per Heidelberg Italia?

Negli ultimi anni le agevolazioni governative, come il super ammortamento e il piano 4.0, oltre agli incentivi regionali, hanno dato una grande spinta agli investimenti. L’inizio del 2024 non è stato particolarmente brillante per via del fatto che l’attesa di drupa e del nuovo incentivo Transizione 5.0 ha messo gli investimenti un po’ stand by. Ma poi, soprattutto negli ultimi mesi, abbiamo portato a termine numerose installazioni nel mercato italiano e abbiamo continuato a crescere in tutti i settori con installazioni significative presso nuovi clienti, sia nel settore commercial print, sia nel packaging. Si tratta di impianti complessi, frutto di studi approfonditi e siamo molto soddisfatti dei risultati. Anche per quanto riguarda la parte Gallus, abbiamo visto un cambio di tendenza verso la tecnologia digitale, in particolare, nel segmento delle etichette a bobina. In questo momento siamo già proiettati al prossimo fiscal year.

Parlando di etichette a Labelexpo Americas, Heidelberg e Gallus hanno brillato grazie al lancio della tecnologia MatteJet…

Heidelberg e Gallus annunciano MatteJetIl mercato ha accolto con entusiasmo questa innovazione tecnologica che nasce dalla collaborazione tra i reparti R&D di Heidelberg e Gallus. Si tratta di una finitura opaca inkjet di qualità superiore precedentemente non realizzabile con la stampa a getto d’inchiostro è pensata nello specifico per i produttori di etichette per il vino e per quei settori che fino a oggi non hanno trovato in questa tecnologia una risposta qualitativa soddisfacente. Dopo l’anteprima americana, abbiamo in programma un evento dedicato a MatteJet per i clienti presso la sede Gallus a San Gallo.

Su quali altri prodotti state puntando per il mercato italiano?

Sicuramente Bordmaster: sui mercati internazionali questa sorprendente soluzione vanta già installazioni molto importanti. Stiamo lavorando su questa macchina con un team di lavoro dedicato al mercato italiano in quanto è pensata per un target specifico. Mi auguro di poter annunciare presto importanti novità in merito. Inoltre, c’è un un importante interesse anche per il sistema flexo LabelMaster, abbiamo in corso progetti che vedremo sviluppare nei prossimi mesi. Sempre in ambito flexo, abbiamo siglato un accordo con ECO3 per commercializzare prodotti di consumo flexo per cui lastre e anche attrezzature come CTP piuttosto che stazioni di sviluppo. Un business che è in fase di sviluppo.

Il service è da sempre un vostro punto di forza, come si sta evolvendo in seguito all’ampliamento di gamma?

Stiamo investendo molto in quello che internamente chiamiamo ‘le tre S’. Supplies, spare parts e service, un business che negli ultimi due anni ha generato un fatturato sufficiente a coprire più del 100% dei costi aziendali. Questo è fondamentale, soprattutto in un mercato soggetto a fluttuazioni. Abbiamo ampliato la nostra offerta di contratti di assistenza, introducendo soluzioni personalizzate per soddisfare le esigenze specifiche di ogni cliente. Abbiamo potenziato il nostro team di tecnici, portandoli a circa 60 dislocati su tutto il territorio nazionale. Una novità importante è stata l’implementazione di un help desk di assistenza remota, che ci consente di intervenire sui guasti in modo rapido ed efficace, spesso risolvendo i problemi senza inviare un tecnico sul posto. Inoltre, Gallus ci ha affidato la gestione del desk di assistenza digitale per l’Italia, un riconoscimento che conferma la nostra competenza e professionalità. Stiamo investendo nella formazione di nuove risorse, collaborando con istituti tecnici per attirare giovani talenti in modo da garantire la continuità del nostro servizio e costruire un team solido per affrontare le sfide future del mercato.

E il vostro e-commerce?

Il nostro e-commerce ha subito un restyling completo che lo ha reso ancora più intuitivo e personalizzabile semplificando così la gestione degli ordini. Offriamo un servizio di assistenza clienti attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questo significa che i nostri clienti possono effettuare ordini, richiedere interventi tecnici e interagire con noi in qualsiasi momento, anche durante i weekend e le festività. Attualmente, circa il 40% degli ordini dei nostri clienti passa attraverso il portale, ma sono convinto che possiamo fare di più.