“Non ci sono più le mezze stagioni” è uno dei detti popolari che caratterizza i tempi odierni. Una semplice e calzante constatazione del tempo atmosferico che cambia a causa dell’effetto serra e dei gas climalteranti. Per esorcizzare questo fenomeno, in maniera un po’ nostalgica abbiamo voluto declinare il nostro piano editoriale del 2024 secondo l’alternarsi di quelle che abbiamo chiamato le 6 stagioni della stampa (ne abbiamo aggiunte due rispetto alle canoniche quattro).
Con questo numero 223 siamo giunti all’autunno, una stagione controversa. C’è chi la ama per i suoi colori caldi e per i suoi frutti, c’è chi non la sopporta in quanto sinonimo di natura che si addormenta e di giornate che si accorciano. A noi il richiamo all’autunno ha offerto una fantastica analogia con le foglie dorate impiegate per la nobilitazione della stampa, un tema di cui trovate un approfondimento nelle prossime pagine.
Oltre al tempo che cambia, anche i tempi cambiano: è un’altra accezione che ci fa riflettere sulle mille sfumature delle evoluzioni del nostro mondo, con le sue contraddizioni. E per fortuna con le sue eccezioni rispetto a previsioni a volte troppo categoriche se non catastrofiste. Un esempio su tutti è quello del libro di carta di cui si era decretata l’imminente morte al momento dell’arrivo sul mercato degli e-book reader. Oggi, benché certi device siano sempre più evoluti, i libri scolastici, cataloghi, volumi d’arte, fumetti stampati non solo esistono ancora, ma le aziende che li producono continuano a investire in tecnologie di stampa sempre più performanti. Le persone hanno bisogno di fare esperienza della fisicità, della presenza, della multisensorialità… e i prodotti stampati sono un incredibile veicolo di sensazioni. Se cerchiamo una certezza possiamo trovarla nella stampa e nelle sue applicazioni. La stampa ci sarà sempre, purché siamo disposti a comprendere come le dinamiche di questa industria e del relativo mercato evolvono. Quello che stiamo vivendo è un momento di cambiamenti epocali, non soltanto tecnologici.
Parlando con il management di alcune aziende leader del settore – nelle pagine seguenti trovate una quantità incredibile di testimonianze in merito – il comune denominatoredelle riflessioni emerse è che ci troviamo a un punto di svolta imprescindibile. La centralità dei dati e della condivisione degli stessi nella gestione del business e la complessità delle sfide che la nostra industria si trova ad affrontare richiedono un cambio di mentalità che abbracci un approccio collaborativo multidisciplinare e intergenerazionale. Reparti e divisioni aziendali tradizionalmente organizzati per lavorare in maniera indipendente, secondo una linea verticale, e professionisti abituati a gestire il loro know-how come un bagaglio personale esclusivo, sono chiamati alla condivisione. Un’attitudine alla base di unanuova filosofia di management che oggi più che mai fa la differenza nel successo di un’organizzazione.