Dall’accordo del 15 marzo 2024 al COREPER emergono obiettivi di sostenibilità sfidanti ma concreti
“La Giornata del riciclo 2024 è il giusto momento per evidenziare i risultati della filiera della carta e della sua trasformazione che ha raggiunto e oltrepassato l’85% di riciclo nell’imballaggio in carta, ed evidenziare che l’accordo sulla revisione della direttiva imballaggi (PPWR) – raggiunto il 15 marzo scorso dai rappresentanti dei 27 Stati membri della UE (COREPER) – riconosce l’economia circolare e il riciclo essenziali per il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal”, afferma Michele Bianchi, Presidente della Federazione Carta e Grafica, che aggiunge: “Il testo finale risente molto dell’azione dell’Italia svolta sia tramite il Governo e le Amministrazioni, sia del Parlamento UE, in cui i parlamentari italiani Salini, Toia e Fiocchi tra tutti, hanno svolto un ruolo determinante.”
Nella filiera rappresentata dalla Federazione, Lorenzo Poli Presidente di Assocarta esprime la soddisfazione del settore cartario – che effettua il riciclo finale all’interno del proprio processo produttivo da sempre, ma innovando ogni giorno nella tecnologia e nelle applicazioni. Nel 2023, nonostante la riduzione della produzione industriale, il tasso di utilizzo delle fibre secondarie ha segnato un +5% totalizzando il 67% sul totale delle fibre utilizzate dal settore. “Per il settore cartario“, continua Lorenzo Poli, “in considerazione dell’attuale stato della tecnologia, è positiva l’introduzione di una definizione di riciclo di alta qualità che include l’applicazione nell’imballaggio ma anche le altre applicazioni e la definizione di imballaggio composito che esclude componenti plastici al di sotto del 5% del peso totale, oltre agli altri trattamenti necessari per migliorare la protezione degli alimenti.”
Anche la componente della trasformazione della Federazione plaude l’intesa finale che supera la contrapposizione tra riciclo e riuso introducendo la deroga generale (di cinque anni) dal riutilizzo per lo Stato membro che dimostra di superare di 5 punti percentuali gli obiettivi di riciclaggio da raggiungere entro il 2025 ed esenta il cartone dagli obiettivi di riutilizzo per gli imballaggi per il trasporto B2C (incluso il commercio elettronico) e B2B, per i grandi elettrodomestici, per il cibo d’asporto, per le bevande come il latte e le altre deperibili. Per Emilio Albertini, Presidente di Assografici: “la proposta iniziale era caratterizzata da molti divieti ed imposizioni irrazionali che andavano a penalizzare imballaggi riciclabili e ampiamente riciclati per sostituirli idealmente con soluzioni di riuso dall’impatto ambientale incerto. Bene, quindi, le esenzioni dai target di riutilizzo per il cartone e lo stralcio dei divieti per gli imballaggi a base carta per frutta e verdura fresca e per alimenti e bevande nel settore HORECA. Peraltro, l’obbligo di contenuto minimo riciclato per la plastica va in contrasto con i divieti vigenti nella normativa dei materiali a contatto per alimenti“.
Ci sarà meno tempo per gli Stati membri per adottare divieti nazionali. Inizialmente prevista per la data di applicazione della normativa (terzo trimestre stimato del 2026), la presidenza ha modificato il testo in modo che gli Stati membri possano mantenere le restrizioni adottate prima del 1° gennaio 2025 all’immissione sul mercato di imballaggi. Tutto ciò è positivo, ma è anche un “vulnus” al mercato interno: infatti, un regolamento che entrerà subito in vigore (senza una legge di recepimento) “consentirà” la sopravvivenza delle norme nazionali tradendo lo spirito di armonizzazione della norma comunitaria e della stessa Unione.