Federazione Carta Grafica è stata ricevuta lo scorso 18 aprile, in audizione, presso la Commissione Politiche della UE del Senato, in merito alla proposta di regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.
“Lo strumento del Regolamento determinerà un forte disallineamento tra le fonti di legislazione europea (direttiva quadro rifiuti) e, di conseguenza, quella nazionale, fonte di pericolosa confusione”, afferma il DG di Federazione Carta Grafica Massimo Medugno. “La Commissione”, si legge nella posizione, “ha l’obiettivo di ridurre gli imballaggi: spinge quindi sul riuso degli imballaggi e impone restrizioni ai prodotti monouso a prescindere dalla loro funzione d’uso e dalle motivazioni economico e sociali. “Il riuso, così come le restrizioni sui prodotti monouso” sottolinea Medugno “non sono supportati da analisi LCA che dimostrino che tali azioni porterebbero un miglioramento ambientale. Ciò si aggiunge alla sottovalutazione della lotta allo spreco alimentare, della tutela della sicurezza e della salute dei consumatori e dell’integrità dei prodotti.”
“Il riuso”, afferma infine Medugno, “diventa un modo indiretto per “frammentare” il mercato interno sulla base di un sistema logistico da riprogettare, dagli esiti incerti e senza vantaggi per l’ambiente. Questo non è il caso del riciclo, che avviene più vicino al consumatore, non nel luogo originario di produzione. La soluzione migliore non può pertanto essere assunta da una decisione globale a livello UE, come proposto dalla Commissione europea, ma va data la preferenza a quelle opzioni che forniscono il miglior risultato ambientale complessivo. In quest’ottica, gli imballaggi a base cellulosa (un materiale rinnovabile e biodegradabile) non dovrebbero avere obiettivi di riuso (ma obiettivi di riciclo sempre più ambiziosi), così come i prodotti monouso in carta (perfettamente riciclabili e riciclati su scala industriale) non dovrebbero essere sottoposti a restrizioni.”
La proposta di Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio sarà immediatamente applicabile senza tener conto delle differenze tra i vari Paesi, anche in termini di raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio. Rischia di mettere in crisi la nostra economia del riciclo, che genera occupazione e ricchezza. Non si possono porre obiettivi stringenti di riciclabilità su larga scala di tutti gli imballaggi (pena la loro messa al bando), senza imporre a monte agli stati membri vincolanti obiettivi di raccolta. È invece importante concentrare ogni sforzo sulla centralità della raccolta differenziata degli imballaggi e dunque sul riciclo degli imballaggi. Rispetto alla raccolta differenziata finalizzata al riciclo andrebbe espressamente inserito un obbligo per i Comuni sulla falsariga di quanto avviene in Italia.