Da un nuovo studio Ricoh emerge come la vera sfida per le imprese sia riuscire a creare un contesto motivante in cui le persone si sentono coinvolte e hanno la possibilità di esprimere la propria creatività
La società di analisi Opinium ha condotto uno studio per conto di Ricoh Europe su un campione d’indagine di 1.000 dipendenti e 250 manager italiani. In netta controtendenza con il fenomeno del “quiet quitting” – un’espressione che si sta diffondendo molto sui social network – l’83% degli intervistati si sente coinvolto dalla propria organizzazione e il 64% è entusiasta del proprio lavoro.
Nonostante ciò, secondo il campione d’indagine, esistono ancora ostacoli che impediscono loro di essere più produttivi, creativi e di sentirsi realizzati mediante il proprio lavoro.
Questa situazione, unitamente all’aumento del costo della vita, induce i dipendenti a cercare nuove opportunità altrove. Oltre due intervistati su cinque (44%) si dicono pronti a cambiare posto di lavoro qualora arrivasse “l’offerta giusta”. Le aziende non sembrano prendere seriamente quanto stia accadendo sottovalutando il wellbeing dei dipendenti e le loro preoccupazioni economiche: il 48% dei dirigenti interpellati ritiene addirittura che le persone debbano essere “grate” per il solo fatto di avere un posto di lavoro.
Tecnologie e hybrid working per un ambiente di lavoro più stimolante
È quindi importante riuscire a creare un workplace stimolante, in cui le persone riescano a usare la creatività per dare un contributo positivo al business. Molto spesso invece i dipendenti trascorrono la maggior parte del proprio tempo a svolgere attività di routine: il 41% delle giornate lavorative è dedicato alla gestione di flussi di lavoro ripetitivi oppure a cercare di risolvere problematiche IT. Di conseguenza, le persone non riescono a concentrarsi su progetti davvero importanti per la propria organizzazione. Questo causa frustrazione e danneggia il morale delle persone: oltre due terzi dei lavoratori (69%) afferma che lavorerebbe più volentieri se avesse più tempo per svolgere attività a valore aggiunto.
L’innovazione IT può venire in aiuto migliorando l’employee experience e consentendo di automatizzare i processi.
Anche l’hybrid working, se gestito in modo efficace, è fondamentale per stimolare e coinvolgere le persone, favorendo un clima di benessere. Le aziende devono dare alle persone la libertà e la fiducia necessarie per lavorare da remoto e, al tempo stesso, l’opportunità di interagire personalmente con i colleghi.
Quasi tre quarti degli intervistati (72%) apprezza il fatto di poter imparare dalle persone con cui interagisce nell’ufficio “fisico” e il 71% ama integrare la vita lavorativa con la socializzazione, ad esempio uscendo con i colleghi a fine giornata. Per invogliare le persone a vivere l’ufficio, e soprattutto a considerarlo come uno spazio collaborativo e sociale, servono tecnologie adeguate. Un terzo del campione (36%) è demoralizzato perché non ha a disposizione strumenti di desk e room booking e trova difficoltoso prenotare una scrivania o una sala riunioni.
Nicola Downing, CEO di Ricoh Europe, commenta: “Il fenomeno del quiet quitting ha acceso il dibattito sul work-life balance e sui confini lavorativi. I risultati della nostra ricerca fanno pensare che i dipendenti desiderino avere la possibilità di essere coinvolti in progetti che creino reale valore per l’impresa. Il nuovo modo di lavorare e la crisi che stiamo attraversando pongono numerose sfide. Le organizzazioni devono riuscire a promuovere una cultura che metta in primo piano coinvolgimento e soddisfazione delle persone. Questo significa introdurre tecnologie per l’automazione, così che i dipendenti possano dedicarsi a progetti più stimolanti. In caso contrario, i lavoratori non sono incentivati a rimanere”.
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