“Costruiamo il futuro continuando con impegno e coerenza il nostro percorso di transizione ecologica”. Con un “passo alla volta”. Si apre così il bilancio di sostenibilità 2021 approvato e presentato al mercato dal Gruppo Sada di Pontecagnano in provincia di Salerno.
Con un fatturato di 145 milioni di euro nel 2021, 5 aziende controllate, 7 stabilimenti e oltre 550 dipendenti, Gruppo Sada, che nel 2020 ha ricevuto da Unioncamere il marchio Impresa Storica d’Italia documentando 109 anni di storia di impresa, è tra i leader in Italia nella produzione di packaging primario e secondario.
“Il Bilancio di Sostenibilità 2021 – spiega Antonello Sada, presidente di Gruppo Sada – rendiconta un anno che ha visto diminuire gli effetti dell’emergenza pandemica e, corrispondentemente, l’aprirsi di nuovi fronti di tensione riguardanti l’aumento generalizzato dei prezzi delle materie prime e dell’energia a livello globale, il ripresentarsi di dinamiche inflattive, il deflagrare di contrasti geopolitici che sono sfociati nel 2022 in conflitti armati influendo sui costi e disponibilità di materiali ed energia”.
In questo scenario il Gruppo salernitano, che recentemente ha allargato i board a cinque dei sei figli della quinta generazione della famiglia: Domenico, Mariangela, Sabrina, Alfonso e Maria Eugenia, ha mantenuto i programmi di investimento e di sviluppo. E quindi, ricorda Antonello Sada, “è diventato operativo a pieno regime il nuovo impianto denominato Sada 3, sono stati effettuati numerosi upgrade tecnici e si è continuato a ricercare soluzioni più efficienti e meno impattanti, in linea con gli obiettivi di sostenibilità del Gruppo Sada e dei suoi clienti. È inoltre rimasto inalterato anche l’impegno per la formazione, lo sviluppo delle risorse umane e la gestione della sicurezza dei luoghi di lavoro”. In particolare l’anno scorso è stato istituito il Dipartimento HSE per garantire il rispetto delle norme di prevenzione e gestione dei rischi e diffondere a tutti i livelli la cultura della sicurezza.
“Gli ultimi due anni – prosegue Antonello Sada – ci hanno messo di fronte a nuove sfide”. E anche in un 2022 “piuttosto complicato” non sono state trascurate le politiche di sostenibilità né rivisti al ribasso gli obiettivi. “Gli effetti disastrosi del cambiamento climatico continuano a provocare calamità ambientali e sociali e le tensioni su energia e materie prime rendono indispensabile continuare il processo di transizione verso fonti rinnovabili e l’impiego veramente responsabile delle risorse del Pianeta”.
Nel suo Bilancio di sostenibilità 2021, l’azienda sottolinea anche l’importante sviluppo in termini di volumi, fatturato, innovazione di processo e di prodotto realizzato negli ultimi vent’anni. Oggi Antonio Sada & Figli Spa produce in tre stabilimenti, situati a Pontecagnano Faiano (SA), presso Sabox di Nocera Superiore e Sifim di Catania. Acquisizioni che costituiscono la Divisione Corrugated e le hanno permesso una copertura geografica del Sud e delle Isole. Sada Packaging è la cartotecnica del Gruppo Sada nata nel 2006 per ampliare la gamma di prodotti affiancando al packaging in cartone ondulato anche astucci in cartoncino teso e microonda. L’attività si svolge a Pontecagnano e per prima Sada Packaging ha rivoluzionato la tecnologia pre-print utilizzata dalle cartotecniche tradizionali applicando l’esclusiva e innovativa di stampa diretta su microonda post-print. Nel 2016 per consentire una copertura geografica nazionale e internazionale e completare l’offerta con formati più piccoli, è nata Sada Packaging Verona che con quella salernitana costituisce la Divisione Folding Carton del Gruppo. Il Bilancio di Sostenibilità, infine, evidenzia interventi, investimenti e strategie messe in atto per rendere l’azienda sempre più sostenibile e proseguire il percorso della transizione green, dalle certificazioni (nel 2021 anche le produzioni della Divisione Folding sono state certificate EDP) al rating Gold Medal dato da Ecovadis alla Divisione Corrugated. E quindi, sul fronte delle persone, del prodotto e dell’ambiente, i risultati raggiunti per rispettare indicatori previsti dagli indici GRI, KPI, EDP, EVG&D e più in generale dall’allineamento ai criteri ESG dell’Onu.