Il momento del mercato grafico è difficile per tutti ma da qui a dire che la Gercap di Foggia, storica azienda di stampa del Mezzogiorno, una delle più importanti realtà del Sud con ben tre rotative da 16, 32 e 48 pagine, sia sull’orlo dell’amministrazione controllata ce ne passa. Anzi, la situazione dell’azienda foggiana, nata nel 1904, appartenuta alla famiglia Cappetta e dove sono entrati un gruppo di imprenditori e fondi di private equity, è ben diversa da quella dipinta dalle voci di mercato. “Di questi tempi voci se ne sentono tante e spesso sono incontrollate o interessate”, replica Antonio Tancredi, direttore commerciale di Gercap. Certo, anche la Gercap subisce la frenata del mercato e ha dovuto ristrutturarsi e assumere una fisionomia produttiva più capace di rispondere ai cambiamenti e alle difficoltà del settore ma il ridimensionamento occupazionale (da una novantina a circa sessanta dipendenti), il periodo di cassa integrazione e il taglio dei “rami secchi” (come il modulo continuo) è ormai alle spalle. Guidata dall’amministratore unico Franco Agostino, che risponde ai nuovi soci-proprietari dell’azienda, la Gercap fattura circa 6 milioni di euro nella stampa di riviste, allegati anche di grandi quotidiani per le edizioni del Sud, stampati commerciali e per la Gdo. E dispone di un ciclo completo di lavorazione, dalla prestampa alla legatoria e di un reparto macchine sia roto-offset, sia a foglio con sette impianti da quattro a sei a otto colori 35×50, 70×100 e 100×140 di casa Komori e Heidelberg. E sulle macchine, anticipa sempre Antonio Tancredi, vuole investire ancora. Tanto che sono in corso trattative per ordinare una nuova offset a otto colori in formato 70×100 mentre, per rispondere meglio alla richiesta del mercato di tirature più basse e flessibili, si sta programmando il potenziamento del reparto di stampa digitale.
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