Un’Ifra che scommette sul futuro dei quotidiani a 360°. A condizione che gli editori non smettano di credere nell’importanza del loro servizio e, soprattutto, accettino l’idea che il prodotto che offrono al mercato sia in continuo divenire per poter soddisfare le esigenze dei lettori che, pure queste, sono in continuo divenire. Un’Ifra più frizzante delle edizioni degli anni scorsi con proposte che spaziavano dalle applicazioni più avanzate, come le soluzioni per portare i contenuti sui tablet, gli e-reader, i mobile, alle soluzioni che mirano a dare più competitività alla carta stampata aumentando l’efficienza e la versatilità degli strumenti di produzione. In questa logica è stato molto interessante vedere che tutti i tre maggiori produttori di rotative – KBA, Manroland e Goss – hanno presentato innovazioni nella loro gamma. KBA ha lanciato la Commander CL (la sigla sta per Classic), una rotativa con torre a classica struttura ad H in configurazione standard 4/2 (optional 4/1) adatta a soddisfare le esigenze sia della stampa dei quotidiani che dei prodotti semi-commerciali. Manroland ha invece presentato la Colorman e:line, una rotativa “a prova di futuro”, così è stata definita dal produttore, modulare e retrofittabile per adeguarsi alle mutanti esigenze del giornale. Una rotativa con gruppi stampa blanket to blanket in formato a doppia o tripla larghezza. Goss ha lanciato il nuovo modello di rotativa compatta a doppia larghezza: Colorliner CPS (Compact Printing System) sviluppato partendo da molte caratteristiche del suo comprovato sistema FPS. La nuova rotativa è proposta alle aziende che richiedono versatilità, alta qualità di stampa, utilizzo semplificato e un elevato livello di performance rispetto ai costi di investimento (di tutte le rotative daremo informazioni più dettagliate sui prossimi numeri del Poligrafico). Un mercato, quello delle rotative per quotidiani che sta riprendendo quota dopo il picco negativo del 2009 che aveva registrato vendite per 400 milioni di euro (erano state oltre il miliardo di euro negli anni 2006 e 2007). Nell’anno in corso si dovrebbero attestare intorno ai 450 milioni – i dati sono di KBA – ma nel 2013 dovrebbero risalire tra i 500 e i 600 milioni di euro.
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