Decisioni non sono state ancora prese ma non c’è dubbio che la Stampamatic di Settimo Milanese si trovi di fronte a una scelta molto difficile: trovare il modo di continuare l’attività (magari con accordi o cessioni) per evitare un epilogo doloroso per una storia aziendale cominciata trent’anni fa dalla famiglia Maserati. Stampamatic, azienda di stampa piana di Settimo Milanese (che annovera una 70×100 Heidelberg e una 100×140 Kba), nata nel 1982, sta subendo, del resto come altre imprese grafiche milanesi, i contraccolpi della crisi: meno commesse e redditività in calo. Per fronteggiare queste difficoltà (a cui si è aggiunta la prematura scomparsa dei titolari, Adriano Maserati tre anni fa e nei mesi scorsi anche il fratello Giuseppe) Stampamatic è ricorsa alla cassa integrazione ordinaria, a quella straordinaria e ai contratti di solidarietà per una trentina di dipendenti. Non solo: a marzo è stato ceduta l’attività (con la formula dell’affitto del ramo aziendale) di finishing (la Legamatic) alla Legatoria Pmg di Lainate della famiglia Camoni. Un’operazione che ha visto l’ingresso anche di un altro imprenditore (la Omnia Service). A Lainate è stata concentrata la parte principale della produzione (brossura) mentre a Settimo è rimasto in particolare il punto metallico. In questo modo è nato il primo polo di legatoria milanese conto terzi con circa 7 milioni di euro di ricavi e una quarantina di dipendenti che dopo l’estate potrebbe ulteriormente allargarsi, come anticipa Juri Camoni, con una nuova acquisizione. Se il gruppo Legatoria Pmg cresce, Stampamatic invece soffre, anche se prosegue l’attività, compresa quella della casa editrice Legenda, specializzata soprattutto nel settore dell’automotorismo. “In questo momento è presto per anticipare le nostre decisioni – spiega Marco Maserati, figlio di Giuseppe Maserati -. Stiamo cercando di capire quale possa essere la soluzione migliore per affrontare un momento non certo facile”.
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